Page 23 - Riflessologia della memoria
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Il ripetersi di impressioni percepite in passato genera la cosiddetta associazione; e gli
elementi ripetuti che cadono nel campo di attenzione dell'uomo condizionano la cosiddetta
‘memoria'”.
Considerando l'epoca in cui sono state scritte, ci è sembrato quasi incredibile trovare parole
che, così fedelmente e con una tale raffigurazione pratica, illustrassero quella parte del
funzionamento psichico che sta alla base delle nostre originali ricerche. Le conoscenza
tramandate da Gurdjieff ci hanno dato conferma delle nostre intuizioni e ci hanno fornito un
interessante supporto teorico alle scoperte sperimentali di Calligaris.
Abbiamo visto così, anche attraverso le parole di Gurdjieff, come ogni evento generi
impressioni e associazioni che diventano ricordi e come ogni nuova percezione vada a
“stimolare” associazioni precedentemente archiviate, condizionando le successive emozioni,
azioni e, di conseguenza, anche la “futura” memoria.
Più semplicemente possiamo dire che al ripetersi di percezioni simili, si risvegliano antiche
associazioni che condizionano l'uomo nelle risposte e nelle scelte. Troppo spesso, infatti,
l'uomo risulta schiavo di stimoli esterni e interni, che lo conducono a vivere un'esistenza
prevalentemente inconsapevole e gestita da antichi automatismi.
L'automatismo
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Riguardo al meccanicismo della vita, Gurdjieff sostiene:
“Tutta la vita interiore dell'uomo ordinario non è altro che un ‘contatto automatico’ fra
due o tre serie di associazioni fatte di impressioni anteriori fissate in ognuna delle sue tre
localizzazioni di natura diversa, o ‘cervelli’, sotto l'azione di un impulso qualsiasi emerso
al momento.
Quando le associazioni ricompaiono per il ripetersi delle impressioni corrispondenti,
accade che sotto l'influenza di uno shock accidentale, esterno o interno, tali impressioni
scatenino in un'altra localizzazione il ripetersi di impressioni di ugual natura.
Tutte le particolarità della visione del mondo di un uomo ordinario, come pure i tratti
caratteristici della sua individualità, dipendono sia dalla sequenza degli impulsi agenti al
momento di percepire nuove impressioni, sia dall'automatismo attraverso cui si scatena il
processo di ripetizione delle impressioni stesse.
Ciò spiega, come ogni uomo ordinario può osservare, l'incoerenza delle diverse
associazioni che, pur non avendo nulla in comune fra loro, si svolgono simultaneamente in
lui nello stato passivo”.
— G. I. GURDJIEFF
L'archiviazione automatica del vissuto deve, senza dubbio, essere stata predisposta da una
forza intelligente superiore a noi. In virtù di tale considerazione si potrebbe essere portati a