Page 27 - Riflessologia della memoria
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noi, di questo si tratta. Ma Calligaris, nelle sue ricerche, non abbandonò mai una solida
procedura clinica di analisi, anche per non finire con le sue scoperte nel mare delle “scienze”
paramediche, etichettate come empiriche, irrazionali e inattendibili. Ciò nonostante, pur
riscuotendo indubbia fama e riconoscimenti, Calligaris collezionò anche amare
incomprensioni e portò avanti i suoi lavori nello scetticismo e nell'ostilità generale della
classe medica, alla quale egli stesso apparteneva.
Evidentemente dotato di capacità che andavano ben oltre la norma, Calligaris approdò in
terre lontane e ancora inesplorate e, sempre sulla pelle, scoprì riflessi di tutto l'Universo.
Individuò, per esempio, che un uomo posto di fronte a un altro uomo entra in risonanza con
questo e ne può riflettere, come in uno specchio, lo stato fisico e psichico “accendendo”
specifiche zone cutanee. Ne dedusse che l'uomo non è solamente un perfetto campo di
risonanza di se stesso, ma riverbera anche tutto ciò che lo circonda.
Nelle sue sistematiche esplorazioni praticate sulla pelle trovò un numero immenso di zone
cutanee che diventano ipersensibili per effetto dell'attività di uno degli elementi della catena
precedentemente citati o in risposta a un'emanazione esterna.
Entrò, a tutti gli effetti, nei campi della metafisica e della metapsichica, scoprendo che
fenomeni come l'autoscopia, l'eteroscopia, la radiestesia, la criptoestesia, la chiaroveggenza,
la regressione, la telepatia, i viaggi astrali, la comunicazione con i defunti, i fenomeni
medianici, eccetera, sono facoltà il cui funzionamento si riflette su specifiche zone cutanee. In
altre parole scoprì che nei sensitivi e nelle persone dotate di facoltà extrasensoriali tali aree
cutanee sono spontaneamente attive e ipersensibili.
Analogamente sperimentò che i suddetti fenomeni possono essere provocati, per effetto di
una specifica stimolazione su determinate aree dell'epidermide, anche in soggetti meno dotati.
Quindi, con il tempo e l'esercizio, anche individui non sensitivi possono manifestare le loro
potenzialità extrasensoriali.
Calligaris denominò queste particolari aree della pelle “campi cutanei” e “Placche
cutanee”. Si cimentò in numerosi esperimenti, ma soprattutto nel rilevamento e reperimento del
maggior numero possibile di Placche cutanee, lasciando ai posteri, futuri esploratori di questo
meraviglioso “continente”, il compito di verificare, sperimentare, ripetere e magari ampliare
l'orizzonte misterioso da lui mostrato.