Page 20 - Meditazione sui colori
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rifiuto può esprimere insicurezza e difficoltà nei confronti del proprio corpo e verso ciò che

      riguarda soddisfazioni fisiche e sensuali.
         Il giallo denota un senso di libertà e di autonomia, energia intellettiva e dinamica, ricerca
      del nuovo e apertura ai cambiamenti. È proprio di un temperamento fiducioso e allegro, che
      ama  essere  attivo  e  originale,  mentre  il  rifiuto  nasce  spesso  da  speranze  deluse,  dalla
      mancanza di gioia di vivere e da una chiusura mentale che imprigiona nelle proprie idee.
         Il verde è indice di tenacia e perseveranza, riferimento costante a valori saldi, perciò di

      stabilità,  equilibrio  e  giusta  autostima.  Piace  alle  persone  miti  e  sincere,  spesso  molto
      disponibili, che tuttavia non amano mettersi in mostra, anche se una spiccata preferenza può
      celare una volontà di autoaffermazione. Il rifiuto denota uno squilibrio interiore, l’incapacità
      di sentirsi in armonia con se stessi e con gli altri, il desiderio di eludere la tensione per il
      mancato riconoscimento.

         Il blu caratterizza la calma, la pace interiore, l’armonia, una vita aperta alla dimensione
      spirituale.  Vi  si  riconosce  chi  ha  un  vivo  senso  del  dovere  e  ama  la  famiglia,  la  quiete  e
      l’introspezione,  ma  spesso  è  anche  segno  di  introversione  e  di  conservatorismo,  di
      temperamento flemmatico e, quando è eccessivo, di rigidità e di autocompiacimento. Chi  lo
      rifiuta  non  vuole  prendere  coscienza  del  proprio  mondo  interiore,  cercando  di  evitare  le
      dinamiche emotive oppure desidera sciogliere i legami affettivi.

         L’indaco è caro ai soggetti spirituali e intuitivi, riservati e chiusi nel loro mondo, desiderosi
      di stabilità. Il rifiuto denota assenza di interesse per la dimensione interiore e per ogni forma
      di spiritualità e di misticismo.
         Il viola rivela una metamorfosi profonda, il passaggio da uno stato mentale ed emotivo ad
      un altro più ricco e complesso, con la conseguente trasformazione interiore. È amato da chi ha

      una particolare sensibilità, aperta al sogno, alla magia e alla dimensione spirituale e da chi
      spesso desidera manifestare la propria originalità e il proprio fascino. È respinto da chi nella
      vita non lascia spazio alla fantasia e agli interessi spirituali.
         Il grigio segnala un desiderio di non coinvolgimento emotivo, di neutralità di fronte a scelte
      esistenziali. Attrae spesso chi ha paura, soprattutto di esporsi al giudizio altrui, e perciò erge
      una  barriera  contro  il  mondo  esterno.  Al  desiderio  di  una  vita  sedentaria  e  tranquilla  si
      accompagna non di rado, come meccanismo difensivo, un atteggiamento critico e severo verso

      gli altri. Temperamenti passionali, aperti e dinamici, lo respingono decisamente.
         Il nero, in quanto negazione o privazione dei colori, denota uno stato di opposizione, di
      chiusura, che può tuttavia celare anche un desiderio di rivendicazione di potere. Ricorre in
      fasi della vita emotivamente intense, che richiedono raccoglimento interiore per un profondo
      cambiamento.  Poiché,  indossato,  impedisce  la  penetrazione  cutanea  delle  onde

      elettromagnetiche dei colori, è usato da persone in lutto, che sentono il bisogno di isolarsi dal
      mondo  esterno.  Può  anche  essere  espressione  di  individualismo,  di  anticonformismo  e  di
      ribellione,  perciò  piace  ai  giovani  e  agli  intellettuali.  Le  donne  esprimono  con  esso  un
      desiderio  di  seduzione,  di  eleganza  e  di  lusso,  anche  se  di  fatto  è  un  colore  che  ha  effetti
      devitalizzanti.  Risulta  di  conseguenza  poco  gradito  a  chi  ha  un  temperamento  estroverso  e
      gioioso.
         Il bianco piace a chi ama la pulizia e la purezza e nutre un desiderio di libertà, di creatività
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