Page 21 - Meditazione sui colori
P. 21
e di cambiamento esistenziale. Esprime nobili sentimenti e fiducia nel prossimo e nel futuro,
ma, se eccessivo, può celare un desiderio di fuga dalla realtà, indifferenza verso gli altri e
tendenza al fatalismo. Lo respinge chi ne riceve soprattutto un senso di freddezza e di
impersonalità, di conseguenza mostra diffidenza verso gli altri, non è aperto
all’immaginazione e ai cambiamenti, preferendo una vita razionale e pragmatica. Di fatto, in
antitesi e in complementarità con il nero, è un colore dinamico, ad alta luminosità, e
rappresenta la pienezza della manifestazione, in quanto contiene tutti i colori dello spettro
elettromagnetico, e, proprio perché non ne trattiene nessuno, assurge a simbolo di offerta, di
irraggiamento d’amore e di conoscenza. Indossato insieme ad altri colori, è segno di una
personalità vitale ed equilibrata.
Tra gli strumenti validi per la lettura psicologica dei colori un posto d’onore conserva il
test ideato nel 1949 da Max Lüscher, psicologo, psichiatra e filosofo svizzero. Per descrivere
i diversi aspetti del carattere, in base alla predilezione cromatica istintiva di una persona,
vengono presentati al soggetto otto colori, che concorrono a delinearne il profilo: quattro
colori base (rosso, giallo, verde, blu) e quattro colori ausiliari (viola, marrone, grigio, nero).
La scelta del colore avviene tramite un invito basato non su un gusto estetico («Bello!»), ma
secondo un criterio di affinità («In questo colore mi riconosco»): con tale procedimento
affiora il mondo interiore e l’analisi diventa strumento di autoconoscenza.
L’intimo rapporto tra sentimento e colore lo sperimenta il pittore, più ancora dello
psicologo. Van Gogh disse che con il rosso e con il verde aveva inteso rappresentare tutta la
tensione e il dramma esistenziale dell’umanità.