Page 17 - Meditazione sui colori
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5. INDOSSARE I COLORI









      L’abbigliamento riflette il temperamento e il modo di essere di ciascuno di noi. In particolare
      è significativa quella sensazione che proviamo “indossando un colore”: ci sentiamo subito a
      nostro agio oppure ci accorgiamo senza un preciso motivo, tuttavia con assoluta certezza, che
      quella tinta non fa per noi e non possiamo assolutamente vederci rivestiti di quel colore.
         Questo perché, a prescindere da quella che potrebbe sembrare una semplice questione di
      gusto, ognuno ha intrinsecamente i propri colori, che appaiono ben visibili nell’aura, cioè nel

      campo  energetico  che  circonda  il  corpo,  dove  a  pensieri,  sentimenti  ed  emozioni
      corrispondono precise manifestazioni cromatiche.
         Se  dunque  il  colore  dell’abito  non  si  accorda  con  il  colore  interiore  dell’indole  o  del
      sentimento,  si  prova  una  sgradevole  sensazione  di  disarmonia.  D’altra  parte  è  possibile
      rafforzare il proprio colore con quello identico di un indumento oppure equilibrarlo con un
      colore affine o complementare. Di conseguenza potremo in questo modo agire sui nostri stati

      d’animo, in varie circostanze, arginando i sentimenti negativi e accrescendo il benessere.
         Se, per esempio, ci sentiamo tristi o scoraggiati, dovendo affrontare prove intellettuali o
      affettive, non ci vestiremo certo di colori scuri, ma ricorreremo al giallo, perché potenzia le
      capacità  razionali  (proprie  della  parte  sinistra  del  cervello)  e  all’arancione,  che  facilita
      apertura e comunicazione.

         Se ci troviamo in una situazione che crea stress e agitazione, il verde può essere un efficace
      rimedio, suscitando in noi (e in chi ci sta di fronte) sentimenti di calma, di equilibrio e di
      serenità, che invitano a rallentare il passo e a sdrammatizzare.
         Dopo un eccessivo lavoro mentale, quando si avverte il bisogno di “staccare” e l’assoluta
      necessità di “ricarica”, ci avvolgeremo nel turchese, che genera calma e riposo. Secondo la

      credenza popolare il turchese è la pietra che protegge dal male e le sue vibrazioni verde-blu
      hanno effetti rilassanti e liberatori.
         Se poi sentiamo un profondo bisogno di pace, di ritrovare noi stessi, riservando del tempo
      alla  quiete  interiore  per  penetrare  nella  dimensione  spirituale,  ricorreremo  all’energia
      endotermica  e  centripeta  del  blu  e  dell’azzurro,  che  alleggerisce,  smaterializza  ciò  che
      accoglie in sé ed eleva il livello della coscienza.
         Se desideriamo conservare sentimenti di cordialità e mostrarci disponibili verso gli altri, il

      rosa  può  renderci  più  sensibili  e  dolci,  conferendoci  anche  un’aria  di  adolescenziale
      freschezza.
         Con il rosso e con il viola attiriamo l’attenzione degli altri, potenziando con il primo la
      nostra  vitalità  ed  estroversione  (che  può  spesso  mascherare  a  livello  inconscio  una  certa

      carica di aggressività), con il secondo il fascino e l’originalità .
         Se  invece  vogliamo  tenere  a  distanza  gli  altri,  il  nero  e  il  bianco  faranno  da  schermi,
      l’indaco  rafforzerà  la  nostra  riservatezza,  mentre  il  grigio  renderà  più  facile  passare
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