Page 27 - Il grande dizionario della metamedicina
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più ragioni per vivere?
ANORGASMIA: incapacità o grande difficoltà a raggiungere l’orgasmo. Sembra che in un momento o l’altro della vita il
30 per cento delle donne soffra di questo disturbo sessuale. Nelle donne ai primi rapporti può dipendere dalla
mancanza di esperienza dell’atto sessuale o da ansia da prestazione, mentre in quelle che non sono alle loro prime
relazioni può essere legata a una difficoltà o alla paura di abbandonarsi al partner. Ciò riguarda soprattutto le
donne che che hanno subito un abuso o che hanno avuto molta paura di una figura maschile, spesso il padre.
Una delle partecipanti ai miei seminari non riusciva ad abbandonarsi al suo compagno nonostante lo amasse molto.
Lui stesso le faceva notare che era sempre un po’ rigida nei loro rapporti. In terapia mi raccontò che quando era
bambina suo padre aveva un atteggiamento iperprotettivo: «Mi sentivo in prigione, tanto limitava la mia libertà. Non
potevo allontanarmi da casa per andare a giocare con le mie amiche…» Nella relazione di coppia, una semplice
aspettativa del marito corrispondeva per lei a una limitazione della sua libertà. La rigidità era originata dalla paura
di perdere la libertà, ed era la causa che le impediva di lasciarsi andare.
Sebbene l’anorgasmia sia più rara negli uomini, nelle relazioni omo- o eterosessuali può esprimersi attraverso una
compensazione, ovvero l’uomo raggiunge l’orgasmo solo attraverso la masturbazione o a un rapporto orale. Come ci
sono donne che non riescono ad abbandonarsi a un uomo, allo stesso modo ci sono uomini che non riescono a
lasciarsi andare con una donna, poiché per loro vale l’equazione «donna = pericolo». Riuscire ad abbandonarsi
all’altro implica infatti sentirsi al sicuro.
– Se sono una donna:
Avevo paura di mio padre o di un uomo che aveva autorità su di me quando ero bambina? Un fratello maggiore
può assumere il ruolo di padre.
Ho subito violenze o abusi da parte di un uomo?
Ho paura di perdere la mia libertà, di ritrovarmi in una gabbia dorata?
– Se sono un uomo:
Avevo paura di mia madre o di mia nonna quando ero piccolo?
Ho subito violenza da parte di una donna?
ANOSMIA:vedi Perdita dell’odorato.
ANSIA:si tratta di un problema non facilmente circoscrivibile, dovuto alla sensazione di un potenziale pericolo. Per
esempio: nostro figlio è in viaggio, doveva telefonarci all’arrivo ma non abbiamo ancora notizie, oppure fuori c’è
una tempesta e un nostro famigliare non è rientrato. Ci si può sentire inadeguati o incapaci di agire, e ne consegue
l’agitazione interiore.
Questo stato può essere temporaneo: una volta rassicurati, l’ansia scompare. Per esempio, finalmente nostro figlio ci
chiama o il nostro famigliare rientra a casa. Ci si sente sollevati.
Quando invece l’ansia perdura, può dar luogo a uno stato di angoscia (vedi Angoscia o attacco di panico) o a forme
di nevrosi ossessive (vedi Nevrosi in Malattie mentali).
L’ansia può essere legata a molte paure. Ecco qualche esempio:
• La paura dell’ignoto, di ciò che non si conosce, può farci sentire in ansia di fronte a un’esperienza nuova con la
quale siamo confrontati (prendere l’aereo, lasciare o perdere un impiego, sposarsi, separarsi ecc.).
• La paura della mancanza, della scarsità, può creare uno stato di ansia per una perdita di guadagno, di rimborsi da
fare o di investimenti che perdono valore.
• La paura della morte può far stare in ansia per la malattia. 4
• La paura di compiere errori può far stare in ansia per una scelta o una decisione da prendere.
• La paura di essere messi in ridicolo può spingere a uno stato di ansia se si deve prendere la parola di fronte agli
altri.
Le paure della mancanza, degli errori o di essere messi in ridicolo affondano molto spesso le radici in esperienze
vissute in età infantile. Per liberarsene è importante ritrovare la situazione esperita per rassicurare il bambino che
siamo stati. 5
Di che cosa ho paura?
Come potrei dominare la paura?
Per uscire da questo stato è fondamentale cercare una soluzione che ci rassicuri o che ci permetta di allentare il
controllo che vorremmo avere sulla situazione che ci destabilizza.
Un esempio: mentre mi trovavo all’estero ricevetti una mail di mio figlio contenente propositi disperati. Sapevo che
stava attraversando una crisi esistenziale per cui non vedeva più la ragione di continuare a vivere. Tentai di
telefonargli ma non mi rispose. Avevo molta paura che si suicidasse e allo stesso tempo mi sentivo impotente a fare
qualcosa per impedirlo. Andai a letto, il cuore mi batteva molto forte, mi sentivo opprimere, incapace di dormire. La