Page 221 - Il grande dizionario della metamedicina
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STORDIMENTO: può provenire da uno stato di sofferenza o da un’angoscia a cui si vuole sfuggire. Vedi anche Vertigini.
     Ho paura di perdere il controllo?
     STRABISMO: difetto di parallelismo degli assi visivi degli occhi. Lo strabismo può essere convergente o divergente, a
     seconda se gli assi sono deviati all’interno o all’esterno del campo visivo. Può essere collegato al fatto di non voler
     vedere  le  cose  come  sono  perché  appaiono  minacciose.  Nel  caso  di  un  bambino  può  anche  essere  legato  a  una
     situazione in cui è stato separato presto dalla madre, evento che può avergli causato grande insicurezza per ciò che
     poteva  accadergli.  È  quello  che  può  succedere  a  un  bambino  prematuro,  a  un  neonato  che  presenta  problemi
     neonatali o a un bimbo piccolo dato in adozione.
     Il bambino è stato forse separato troppo rapidamente dalla madre?
     STRAPPO  MUSCOLARE:  rottura  violenta  di  fibre  muscolari.  Vedi  anche  la  voce  del  muscolo  interessato  e  Strappo  dei
     muscoli ischio-crurali alla voce Coscia.
     Provo un sentimento di ribellione perché gli sforzi che faccio non danno i risultati attesi?
     SUCCHIARSI  IL  POLLICE: bisogno inconscio di ritrovare il calore e la sicurezza del ventre materno. Il bambino che si
     succhia il pollice esprime un bisogno di sicurezza e di affetto. Il pollice ha un ruolo consolatorio quando si sente
     solo o lontano dal calore della madre.
     Una paziente mi raccontò di essersi succhiata il pollice di nascosto fino a oltre vent’anni. Rimasi stupita, poiché non
     pensavo si potesse farlo per così tanto tempo. La donna mi rivelò di aver avuto una madre che soffriva di psicosi
     maniaco-depressive e che era incapace di occuparsi dei figli. Quello era il suo modo di consolarsi della mancanza
     di quell’affetto che la madre era stata in grado di darle.

     È possibile che a questo bambino manchi l’affetto?
     SUDORAZIONE: vedi Ghiandole sudoripare.
     Che cosa non ho mandato giù?
     Che cosa non è passato?
     SUICIDIO (IDEE DI):se si hanno idee suicide, è possibile che prima dell’attuale incarnazione l’anima, confrontata con
     difficoltà o emozioni che riteneva insormontabili, si sia suicidata. Ciò può aiutare a capire perché in questa vita ci si
     imbatte in così tante difficoltà.
     Le difficoltà vengono inconsciamente attirate per imparare a sviluppare il coraggio e a non darsi per vinti. Il giorno
     in cui se ne prende coscienza ci si può ripromettere che, qualunque cosa accada, questa volta non si ricorrerà al
     suicidio.  Una  simile  promessa  avrà  l’effetto  di  promuovere  nella  persona  un  nuovo  atteggiamento  di  fronte  alle
     situazioni difficili, e sarà grazie a ciò che invece di sprofondare nello sconforto imparerà a cercare nuove soluzioni.

     Tendo a scoraggiarmi davanti a ciò che considero troppo difficile?
     SURRENALI: vedi Ghiandole surrenali.
     SVENIMENTO: può derivare da un’emozione troppo forte o ripetuta, o ancora dalla pressione bassa del sangue. Vedi
     Ipotensione.
     → Svenimento improvviso:
     Ho provato una forte emozione?
     C’è una situazione a cui avrei voluto sottrarmi?
     → Svenimenti ripetuti: una paziente mi raccontò che era svenuta molte volte. Le domandai di parlarmi della prima
     volta.  Era  a  una  festa  da  amici.  Un  invitato  aveva  portato  le  foto  del  suo  matrimonio  e  ne  parlava  con  grande
     entusiasmo. A un certo punto lei non si era sentita bene, si era alzata per andare in bagno ed era svenuta. La seconda
     volta stava partendo per un fine settimana a sciare, ma dovette rinunciare perché aveva preso un brutto raffreddore.
     Dopo che i suoi amici erano partiti era svenuta di nuovo. Poi ci furono altri episodi simili che avevano tutti in
     comune l’idea: «la felicità non è per me!»
     Il suo matrimonio era stato molto deludente e aveva finito per divorziare. L’entusiasmo della persona che parlava di
     matrimonio  metteva  in  evidenza  la  convinzione  che  aveva  memorizzato  da  bambina.  Era  la  ripetizione  di  queste
     delusioni che non voleva più affrontare nella vita. Fu trasformando la convinzione «la felicità non è per me» che
     guarì dagli svenimenti.
     Qual è la situazione della mia vita che non voglio più affrontare perché mi fa soffrire?
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