Page 188 - Il grande dizionario della metamedicina
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membranosa che riveste il cuore e la base dei grandi vasi sanguigni che da qui hanno origine. Come tutti gli
involucri, serve a proteggere, in questo caso il cuore. Una pericardite è spesso segno che si teme per il proprio
cuore.
Ho sentito il mio cuore minacciato per gli sforzi che mi venivano richiesti o per l’intervento che mi
proponevano?
Sono preoccupato per la fragilità del mio cuore?
PERITONEO: membrana sierosa che riveste le pareti interne dell’addome e dei visceri che contiene. Il peritoneo
circoscrive una cavità virtuale, chiamata cavità peritoneale, delimitata da due foglietti: quello parietale, contro la
parete addominale profonda, e quello viscerale, che riveste completamente il canale digerente e gli organi annessi
(fegato, milza, pancreas). Il suo ruolo è quello di trattenere gli organi addominali, produrre un liquido lubrificante
che permette ai visceri di scivolare l’uno sull’altro e contro la parete addominale. Ha anche una funzione protettiva
poiché è in grado di assorbire alcuni liquidi. Rappresenta un sistema di filtraggio naturale in caso di dialisi
peritoneale.
PERITONITE: infiammazione del peritoneo, sovente acuta e molto dolorosa, che dà la sensazione di una pancia dura
come il legno. Questa patologia accompagna quasi sempre un’ulcera gastroduodenale, un’appendicite, una
colecistite, una diverticolite o una salpingite acuta.
Sebbene si supponga quasi sempre una perforazione della membrana e un’infezione nella cavità addominale da parte
dei batteri del canale digerente, o dei canali genitali per la salpingite, la peritonite è più legata a una paura da
panico, una minaccia per i propri organi o per la propria vita. Vedi anche Liquido ascitico.
Prima che mi venisse la peritonite, ho forse vissuto una situazione che mi ha fatto provare una grande rabbia?
Durante la malattia che ho avuto, ho forse, in un dato momento, vissuto un timor panico per quello che succedeva
nel mio addome?
È possibile che abbia molta paura di morire?
François non si arrabbia mai, è piuttosto un tipo di «uomo yin», quindi gli viene un’infezione dopo l’altra. Le
infezioni traducono la rabbia che non esprime. Quando suo padre gli dice che va a stare da lui per qualche tempo, è
incapace di dirgli di no. Si sente in un vicolo cieco. Non vuole che ci vada ma non riesce a dirglielo. Dopo qualche
settimana, non sopporta più la sua presenza e gli viene una prima crisi di appendicite, che riesce a superare senza
l’aiuto del medico. Suo padre riparte qualche tempo dopo, e lui rifiata.
Sei mesi dopo suo padre gli annuncia il suo arrivo, questa volta con la nuova compagna. Dopo aver riagganciato il
telefono, François sente la rabbia montargli dentro. Durante la notte gli viene la febbre alta. Il giorno dopo è piegato
in due dal dolore. Gli viene un’altra crisi di appendicite. È solo in casa, telefona a un amico che gli dice che passerà
da lui, ma le ore passano, il dolore cresce, e inizia a entrare in panico. Cosa succede nella sua pancia? Ha paura di
morire. Quando infine arriva l’amico, è talmente spaventato che non vuole chiamare l’ambulanza, vuole essere
accompagnato subito all’ospedale. Al pronto soccorso il medico diagnostica un’appendicite con peritonite. Sarà
operato nelle ore successive.
François detestava suo padre che si era mostrato violento con sua madre e i fratelli quando era un ragazzino. Per
niente al mondo avrebbe voluto assomigliargli e per lui, esprimere la rabbia o un rifiuto equivaleva a essere come
suo padre, quindi tutta la rabbia veniva repressa. Il voler essere gentile lo metteva in un vicolo cieco perché non
riusciva a dire di no ma, allo stesso tempo, non si sentiva rispettato.
PERTOSSE: inizia con tosse, starnuti, escrezione nasale, febbre e lacrimazione.Dopo qualche giorno la tosse diventa più
persistente e si aggrava, provocando episodi di vomito e il caratteristico rumore quando si inspira detto «canto del
gallo». Si ritiene che sia causata dal batterio Bordetella pertussis ma, come per altre malattie infettive, ci si può
chiedere se non è stata confusa la causa con le conseguenze. I batteri, come tutti i germi, hanno il compito di
trasformare la materia. Potrebbero essere stati gli stessi tessuti colpiti la causa della presenza dei batteri? Vedi
Infezione.
Quando avevo dodici anni la mia compagna di classe Lina ebbe la pertosse. Stavo con lei prima che le venisse e
durante, visto che le portavo a casa i compiti. Io non ero stata vaccinata contro la pertosse e non fui contagiata anche
se, quando tossiva, venivo colpita dalle sue goccioline di saliva (gocce di Flügge). All’epoca avevamo
un’insegnante che era la rigidità fatta persona. La maggior parte degli allievi la temeva. Lina era una ragazza molto
sensibile. È possibile che abbia reagito all’atteggiamento dell’insegnante? Al suo ritorno in classe questa si mostrò
più gentile nei suoi confronti.
Può darsi che il bambino che contrae la pertosse critichi una situazione che sta vivendo (la tosse) che gli fa
provare rabbia (la febbre) e tristezza (gli occhi che lacrimano) e che provi un senso di impotenza che lo spinge a
rifiutare la situazione (gli episodi di vomito)?
La situazione può collegarsi anche al fatto di essere o meno il preferito, di sentirsi soffocati da comportamenti