Page 184 - Il grande dizionario della metamedicina
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Nutro rabbia nei confronti di una persona che ha seminato il dubbio in me?
Ce l’ho con me stesso per essere così esitante?
Ce l’ho con me stesso per aver preso delle decisioni così cattive?
→ Parodontosi:
È possibile che da molto tempo viva in un dubbio che non sono riuscito a risolvere?
PARTO: i problemi legati al momento del parto dipendono spesso da paure (di soffrire, nei confronti del futuro
bambino, per ciò che succederà dopo la sua nascita…). Potremmo voler trattenere quella condizione privilegiata
in cui sentivamo il partner più vicino e attento, oppure potremmo non sentirci pronte ad assumere il ruolo che ci
attende.
→ Doglie: dolori eccessivi durante il parto possono avere origine dalla convinzione secondo cui bisogna soffrire
per partorire, credenza rafforzata dalle parole bibliche «Partorirai nel dolore». Può anche darsi che la paura di
soffrire spinga la donna a una maggiore tensione muscolare, con conseguente accrescimento del dolore.
Si possono anche avere preoccupazioni di ordine finanziario: temere che il bambino ci impedisca di proseguire i
nostri studi o la nostra carriera. Si può temere che il figlio assuma maggiore importanza di noi agli occhi del nostro
partner, soprattutto se durante l’infanzia abbiamo vissuto la sensazione che un altro bambino avesse preso il nostro
posto. Questo genere di preoccupazioni può spingere a voler frenare la venuta del bambino, generando
complicazioni durante il parto. Accade anche che la nascita di un figlio riporti la madre all’esperienza della sua
nascita.
Che cosa provavo prima del parto?
Ero pronta ad accogliere il bambino?
Avrei voluto trattenere lo stato di gravidanza, l’attenzione particolare di cui ero oggetto in quel periodo?
Avevo paura dei cambiamenti che questa nascita avrebbe potuto apportare al mio rapporto di coppia?
→ Emorragia durante il parto:
Stavo forse vivendo una grande mancanza di gioia in quello che doveva essere uno dei momenti più belli della
mia vita?
→ Eclampsia: può sopravvenire in gravidanza, durante o dopo il parto, ed è caratterizzata da convulsioni
(contrazioni muscolari, spasmi) associate ad albuminuria e ipertensione. Nei casi più gravi, l’eclampsia può
determinare un edema polmonare, un’insufficienza renale acuta e condurre alla morte del feto e/o della madre.
L’arrivo di questo bambino rappresentava un limite alla mia libertà?
Ho avuto la sensazione che con questa gravidanza io non appartenessi più a me stessa?
Jade è stata colpita da eclampsia alla fine della gravidanza e ha perso il bambino.
Quando le ho chiesto se si fosse sentita limitata nella sua libertà rispetto a questa gravidanza, lei mi ha risposto che,
in effetti, sia da parte della sua famiglia che di quella del marito vi erano così tante aspettative per questo
primogenito, che aveva la sensazione di vivere una gravidanza collettiva. Più la gravidanza avanzava, più si sentiva
soffocare dalle attenzioni che pesavano su di lei. Vedi anche Gravidanza e suoi problemi.
PATERECCIO o GIRADITO: ascesso del polpastrello. Vedi anche Dita.
Ce l’ho con me stesso per dei dettagli?
Cosa mi rimprovero di non aver fatto abbastanza bene?
PATOLOGIE NEUROMOTORIE: queste malattie riguardano i nervi motori, i motoneuroni e le componenti dell’apparato
locomotore (ossa, muscoli, articolazioni, tendini, legamenti) e hanno di conseguenza ripercussioni sull’esecuzione
dei movimenti del soggetto malato. Presso alcune persone i movimenti sono effettuati in modo incerto e rallentato,
che si tratti di parlare, scrivere, mangiare, muoversi ecc. Sono patologie legate a conflitti relativi ai movimenti. Può
trattarsi di movimenti in contrasto.
Per esempio, una donna chiede al marito di appoggiare i fiori sul tavolo della sala da pranzo. Prima che abbia finito
di farlo, gli dice: «No, mettili piuttosto sul tavolo del salotto». Con la ripetizione di questi comandi interrotti, il
cervello esita di fronte all’azione da compiere. Si riscontra questa patologia nelle persone che vivono con un
partner troppo veloce e troppo sollecito nel fare le cose al posto loro. Col tempo, la persona «in ritardo» rispetto
all’altra perde fiducia nella propria capacità di agire. Il dubbio e l’esitazione si insediano nei loro movimenti.
La malattia colpisce in modo particolare le persone che hanno teso a lasciare il proprio partner o gli altri decidere
al posto loro e si manifesta in genere dopo i cinquanta o sessanta anni.
Dubito delle mie azioni?
Ho paura di dispiacere al punto da non prendere posizionenei confronti di una persona che mi dice di continuo
quello che devo e come lo devo fare?
Un’altra patologia dell’apparato locomotorio che colpisce soprattutto le persone anziane è l’esecuzione di