Page 144 - Il grande dizionario della metamedicina
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Ho la sensazione di non sapere più a che punto sono, cosa devo fare e allo stesso tempo di mettermi troppa
     pressione per raggiungere l’obiettivo fissato, senza ascoltare ciò che provo o di cui ho veramente bisogno?

     MALATTIA DI PAGET DELLA MAMMELLA:  lesione della pelle, simile a un eczema, che si presenta con arrossamento persistente,
     con secrezione o formazione di croste, a sviluppo cronico, con sanguinamento e distruzione della mammella a favore
     del  tumore.  La  malattia  si  origina  nella  ghiandola  mammaria  per  poi  diffondersi  all’esterno  alla  pelle  della
     mammella.  È  per  lo  più  legata  a emozioni  da  separazione  che  riguardano  il  «proprio  bambino»anche  se
     quest’ultimo è ormai adulto. Vedi anche Tumore al seno alla voce Seno.
     Ho vissuto un conflitto con mio figlio che ci avrebbe allontanati l’uno dall’altro?
     MALATTIA DI PAGET DELLE OSSA: malattia delle ossa che colpisce soprattutto le persone sopra i cinquant’anni. La malattia si
     presenta con un disequilibrio nell’eliminazione e nel rinnovamento delle cellule ossee e porta a una deformazione
     delle ossa dovuta a un’ipertrofia in lunghezza e larghezza di quelle colpite. Può riguardare sia le ossa degli arti
     inferiori  sia  quelle  del  cranio  che  vanno  espandendosi  rispetto  a  quelle  del  viso,  facendole  apparire  quindi  più
     piccole  e  dando  loro  un  aspetto  simile  al  volto  di  una  scimmia. A  queste  deformazioni  si  aggiungono  disturbi
     vasomotori e cardiovascolari.
     Mi sono sentito svalutato dal mio ambiente?
     MALATTIA EMOLITICA DEL NEONATO: vedi Itterizia.
     MALATTIA (o SINDROME) DI RAYNAUD:  disturbo della vasomotricità arteriosa che evolve attraverso fasi di crisi scatenate dal
     freddo o dalle emozioni che provocano la contrazione improvvisa delle piccole arterie che irrorano le dita delle
     mani e dei piedi e talvolta del pene. La vasocostrizione rende le estremità bianche, poi violacee e soprattutto fredde.
     A ciò si aggiungono i disturbi della sensibilità: sensazione di intorpidimento e di rigidità (soprattutto alle mani) e
     impressione di bruciore e punture di spilli.
     Questa patologia è sovente in relazione a sentimenti di impotenza,  di colpa  e  di chiusura per proteggersi dalle
     sofferenze. La persona colpita può pensare: «Ho fatto di tutto per aiutare la persona che amavo senza riuscirci,
     quindi sono inadeguato ad aiutare coloro che soffrono», oppure: «Ho voluto aiutare quelle persone a cui volevo bene
     e loro non mi hanno capito, mi hanno invece fatto solo del male, non voglio più rivederle…» A ciò può aggiungersi
     un sentimento di inutilità accompagnato da un profondo scoraggiamento che porta la persona a pensare: «A cosa
     servo?»
     Se la malattia colpisce soprattutto le mani:
     È possibile che mi sia sentito impotente o inadeguato ad aiutare una persona che stava soffrendo, che è morta o
     che si è suicidata?
     Se colpisce le mani e i piedi:
     Ho paura di essere di nuovo deluso o ferito da coloro che ho aiutato?
     Se colpisce anche il glande:vi può essere un insieme di delusione, rabbia e impotenza a raggiungere la donna che si
     amava. Un insieme di amore e odio verso le donne che riteniamo responsabili della nostra sofferenza.
     È possibile che non abbia più voglia di farmi coinvolgere in una relazione amorosa, di concedermi a una donna?

     MALATTIE AUTOIMMUNI: malattie legate a un disfunzionamento del sistema immunitario. In una malattia autoimmune si nota
     che gli anticorpi destinati a proteggere i tessuti di un organo si rivoltano contro le cellule degli stessi tessuti come se
     fossero corpi estranei. Per questo motivo si parla di «autoanticorpi». Ci si potrebbe chiedere se i tessuti attaccati
     dagli  anticorpi  non  siano  stati  prima  di  tutto  contaminati  con  sostanze  estranee  inoculate  nell’organismo  delle
     persone malate.
     Un esempio: alcuni vaccini come adiuvante utilizzano lo squalene, un lipide presente in grandi quantità nell’olio di
     fegato di squalo e in quantità minori (0,1-0,7 per cento) nell’olio d’oliva o in quello di cereali. Nel nostro corpo è
     presente nel sebo, nel sistema nervoso e nel cervello. È un intermediario essenziale nella biosintesi del colesterolo.
     Il consumo di olio d’oliva permette al sistema immunitario di riconoscere lo squalene come una molecola d’olio
     prodotta dal nostro corpo oltre a offrirci le sue proprietà antiossidanti. L’introduzione dello squalene per via orale è
     accettata bene dal corpo. I problemi sopraggiungono quando viene iniettato, dato che si tratta di un ingresso anomalo
     che induce il sistema immunitario ad attaccare lo squalene presente nell’organismo e non solo l’adiuvante contenuto
     nel vaccino.
     Dopo una vaccinazione con lo squalene, il sistema immunitario cercherà di distruggere questa molecola dovunque la
     trovi, compresi i luoghi in cui è introdotta in modo naturale e dove è indispensabile per il sistema nervoso. Questo
     può farci capire perché si dice che, in una malattia autoimmune, gli anticorpi di una persona si rivoltano contro i suoi
     tessuti. Vedi Miofascite macrofagica.
     Ecco cosa diceva già negli anni Sessanta il professor Louis Claude Vincent: «Moltiplicando i vaccini, aumentiamo il
     rischio di introdurre antigeni simili a molecole dell’organismo iniettato, generando in tal modo malattie autoimmuni
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