Page 187 - Come vivere più a lungo
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cerca effettuata dalla Clinica Mayo, è da condannarsi in particolar modo in
quanto ha aumentato la mole della sofferenza umana.
L'articolo pubblicato dalla Clinica Mayo ha stimolato un'energica risposta
da parte del pubblico, diretta a Cameron e a me. Ricevetti le prime due lettere
cinque giorni dopo la pubblicazione dell'articolo. I seguenti estratti sono citati
con il permesso degli autori. Una lettera fu inviata a Moertel, in principale ri-
cercatore della Clinica Mayo, da un uomo dello Utah, che me ne inviò una co-
pia. Fu scritta il giorno dopo la pubblicazione dell'articolo, e il suo testo com-
pleto è il seguente:
«Caro dottor. Moertel,
nel marzo del 1983 mi fu asportato il polmone destro in seguito a cancro.
La radiografia non mostrava diffusione e non mi fu prescritto un trattamento di
terapia radiante.
«L'8 maggio 1984 una TAC mostrò una metastasi al cervello, due piccoli
tumori sulla parte anteriore, uno a destra e uno a sinistra, di 3 cm l'uno.
Inoltre un grosso tumore posteriore, di 6 cm.
«La prognosi era infausta: circa un anno di vita. Il trattamento fu irradiazio-
ne, allo LDS Hospital di Salt Lake City, con l'intento di ridurre e tenere sotto
controllo i tumori per un po', ma non di eliminarli.
«Immediatamente iniziai un programma dietetico che includeva la vitamina
C. Raggiunsi il mio livello di tolleranza intestinale con 36 g. al giorno. Il 9 lu-
glio fu fatta un'altra TAC allo LDS Hospital: i tumori erano completamente
scomparsi. Ho appena effettuato una TAC di controllo e una radiografia del to-
race che non hanno evidenziato segni di cancro.
«Sono fermamente convinto che la vitamina C (insieme con altri nutritivi)
associata alla terapia radiante abbiano eliminato i tumori. Ne assumo tuttora 36
g. al giorno e ho intenzione di farlo indefinitamente, essendo sicuro che la vita-
mina C ha avuto una parte importante nella mia guarigione miracolosa.
«Nel loro libro Cancer and Vitamin C, Ewan Cameron e Linus PAULING
non suggeriscono di usare esclusivamente la vitamina C per il trattamento di
cancro, ma solo di associarla alle terapie tradizionali.
«La mia cartella clinica è disponibile per qualsiasi verifica. Mi rendo conto
che lei non ama le anamnesi, ma i referti delle radiografie e dei medici, più i ri-
sultati concreti, costituiscono una valida prova.
«Non so quanta vitamina C voi abbiate somministrato ai pazienti delle vo-
stre ricerche a doppio cieco, ma il fabbisogno differisce per ogni individuo.
Pertanto una quantità qualsiasi al di sotto del livello di tolleranza (che voi non
potete accertare in un tipo di ricerca come la vostra), non serve a niente.