Page 132 - Agopuntura dalla A alla Z
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T COME TRAINING AUTOGENO











      A      ddestramento  autogenerato  è,  secondo  la  definizione  del  suo  inventore  Johannes

             Heinrich Schultz, un Metodo di Autodistensione da Concentrazione Psichica.
           È  il  più  diffuso  metodo  d'autorilassamento.  È  un  aiuto  a  portata  di  tutti.  Infatti,
      l'accelerazione dei ritmi di vita e di lavoro, la precarietà, l'insicurezza del domani, le guerre,
      il  terrorismo,  "la  mucca  pazza",  la  paura  degli  OGM  richiedono  un  impegno  psicologico
      crescente, che assieme alla scarsa, o eccessiva attività fisica mettono a repentaglio la salute

      dell'individuo.
           Si  determinano  distonie  neurovegetative,  nevrosi,  ansia  ed  attacchi  di  panico,  malattie
      psicosomatiche, quali gastriti, coliti, tachicardie e stipsi.
           Il  Training  autogeno  aumenta  la  resistenza  allo  stress  e  le  capacità  di  autoguarigione
      dell'organismo.

           Ma cos'è il training autogeno: è un metodo scientifico, finalizzato a indurre una leggera
      forma  di  autoipnosi  che  potenzia  l'immaginazione.  Si  visualizza,  ad  esempio,  la  pesantezza
      inducendo una sensazione di pesantezza determinata dal rilassamento muscolare.
           Il Training Autogeno inizia ogni volta con la concentrazione sulla calma, che corrisponde
      alla  fase  di  raccoglimento  presente  in  tutti  i  metodi  di  meditazione.  Si  filtrano  gli  stimoli
      esterni,  si  attutiscono  gli  stimoli  interni.  S'induce  la  tranquillità  con  formule,  quali:  "Sono
      perfettamente  calmo  e  rilassato",  immaginando  la  calma  cui  si  aspira  come  se  fosse  già

      arrivata. Ovviamente per riuscirci bisogna aver fiducia nel training autogeno e nelle proprie
      capacità  d'ottenere  il  rilassamento.  Questo  si  può  raggiungere  attraverso  la  preparazione
      acquisita  con  un  buon  corso.  Infatti,  il  Training  viene  imparato  con  appositi  corsi  che  è
      importante  siano  tenuti  da  medici  o  psicologi  che  conoscano  la  metodica  in  modo
      approfondito; è decisamente sconsigliabile rivolgersi a istruttori di altre discipline.
           Chi  riesce  a  lasciarsi  andare,  ad  abbandonarsi  all'esercizio,  in  genere  acquisisce

      facilmente la tecnica; maggiori difficoltà incontrano le persone inquiete e scettiche.
           Secondo Schultz, solo un'esecuzione scrupolosa, sistematica e costante può determinare il
      pieno  beneficio.  Bisogna  individuare  il  momento  più  favorevole  della  giornata.  In  genere
      l'ultimo esercizio è effettuato prima di addormentarsi.
           Bastano dieci minuti al giorno, mentre in fase d'apprendimento ci si deve esercitare tre
      volte  il  giorno.  Gli  esercizi  vanno  eseguiti  in  una  stanza  in  penombra,  né  troppo  calda  né
      fredda,  possibilmente  da  soli,  a  stomaco  vuoto,  a  finestre  chiuse  per  ridurre  gli  stimoli
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