Page 6 - Prodotto interno mafia
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smorzavano i troppo facili entusiasmi e indicavano quanta fatica,

               quanti sacrifici, imponga la strada della legalità e del diritto.
                   Sono  passati  quasi  trent’anni  dal  processo  che  stroncò

               l’organizzazione  di  «don  Raffaè»  e  travolse  la  vita  di  Enzo
               Tortora,  assolto  dall’accusa  di  associazione  a  delinquere  di

               stampo camorristico solo nel 1987, dopo che la sua carriera di
               showman era stata azzerata, con tanti, troppi, a voltargli le spalle
               quando  la  popolarità  gli  si  ritorse  contro.  Nonostante  tutto  il

               tempo trascorso da quei giorni, è sempre dura. La mafia, con la
               capacità  di  tenuta,  la  forza  che  impressionavano  Dall’Ora,  sta

               cambiando volto, geografie e metodi ma, ieri come oggi, resta un
               fenomeno capace di minacciare in radice le nostre democrazie.



                   La  mappa  dei  nuovi  orizzonti  delle  mafie  si  delinea  nei
               colloqui che compongono questo libro. Attraverso le parole e i

               racconti del presidente di Confindustria Sicilia Ivan Lo Bello, del
               vescovo  di  Mazara  Del  Vallo  Domenico  Mogavero,
               dell’economista  Moisés  Naím,  del  procuratore  aggiunto  di

               Reggio  Calabria  Nicola  Gratteri  e  del  procuratore  nazionale
               antimafia Pietro Grasso, prende forma il volto, a un tempo antico

               e moderno, della criminalità organizzata e la sua intatta capacità
               di incidere sulle nostre vite concrete.

                   Tale è la rapidità delle metamorfosi compiute dalla malavita
               contro le strategie di contrasto degli stati, che i miei interlocutori

               ragionano sulla rete criminale come fosse un software con cui il
               malaffare si riorganizza. Il sociologo Manuel Castells definisce il
               mondo contemporaneo «network society», la società connessa in

               rete ogni istante. In nessun fenomeno del nostro pianeta, questo
               sistema nervoso capace di mutare tempi, luoghi, organizzazioni,

               status  in  tempo  reale  si  è  sviluppato  rapidamente  come  nelle
               nuove mafie.

                   Globalizzazione, tecnologie e crisi economica emergono come
               i fattori che hanno maggiormente condizionato lo sviluppo delle

               organizzazioni  criminali  del  xxi  secolo.  Come  mi  ha  detto
               Moisés  Naím,  ex  direttore  della  Banca  mondiale  e  autore  di





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