Page 94 - Mani in alto
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litro?»
«Deve sgombrare, sto aspettando il nuovo direttore e non vuole vedere nessuno qui
attorno».
«Sì, sì ho capito siete tutti nervosi oggi…» brontola l’uomo attraversando la strada.
Il Biondino tira su con il naso e accarezza la pistola nella cintura.
Paolo entra per primo alzandosi la sciarpa sul volto imitato da Zucchero. Il Bello si
alza il fazzoletto rosso e impugna le due pistole.
Daniele entra per ultimo, ha una sciarpa gialla di lana a fasciargli il volto, una
valigia di pelle in mano, una pistola sotto il soprabito grigio e una pastiglia bianca
nello stomaco. La simpamina tiene svegli i riflessi e non lo ha mai tradito.
Paolo estrae il mitra da sotto il cappotto color cammello: «Mani in alto!»
Il direttore apre il cassetto, afferra la pistola e preme il grilletto. Parte un colpo e la
pallottola scheggia il soffitto.
È un segnale di guerra.
Paolo ruota di scatto il mitra verso il direttore, che però reagisce e cerca di
strapparglielo dalle mani.
«Spara, spara!» grida Paolo a Daniele.
Daniele è un tiratore scelto, riesce a spegnere una candela da quindici metri,
figuriamoci un direttore da pochi passi.
Daniele getta la borsa, punta la pistola e spara.
Il direttore cade a terra in una pozza di sangue. Le due pistole del Bello fanno fuoco
simultaneamente verso il bancone. Schizzano in aria tante schegge di legno.
Due impiegati estraggono le pistole dai cassetti.
Daniele e Romano sparano verso qualunque cosa si muova. Il cassiere si accascia
sulla scrivania.
«Via, via! Andiamo via!»
Zucchero fa partire una raffica di mitra. Una vetrata si frantuma in mille pezzi.
«Via, via!»
Zucchero esce per ultimo e spara un paio di raffiche verso la facciata della banca
strappando schegge d’intonaco. Nella fuga gli scivola il mitra Thompson che cade a
terra sul portone.
Alcuni impiegati escono con le pistole in pugno.
Il Biondino ha indossato la parrucca, parte prontamente facendo stridere le gomme e
suonando il clacson.
Un impiegato spara verso la 1400 che si allontana rapidamente. La gente sulla
strada urla, qualcuno cerca di annotare il numero della targa.
Sul pavimento della banca restano due uomini feriti a morte e una valigia di pelle
vuota. Sulla parete bianca dietro la cassa c’è un sottile schizzo di sangue.
Il Biondino spinge l’acceleratore continuando a suonare il clacson. Daniele
sventola un fazzoletto bianco fingendo una corsa verso l’ospedale. Le automobili si
fermano e lasciano passare.