Page 6 - Amici come prima. Storie di mafia e politica
P. 6
completamente volatilizzato: le liste di centrodestra hanno riconquistato
quasi tutti i comuni dell'isola, soprattutto nell'area palermitana e il più
aperto consociativismo a vantaggio della destra domina la vita politica
nella maggior parte delle istituzioni pubbliche, favorito anche da una legge
elettorale regionale che consente nei comuni e nelle province il voto
disgiunto, sicché in molti centri si trovano a convivere sindaci e presidenti
di provincia di centrosinistra con consigli comunali e provinciali a
maggioranza di centrodestra o più raramente viceversa.
Forgione non è in grado, nell'economia del saggio, di fornire una
spiegazione esauriente del completo rovesciamento dei risultati elettorali
degli ultimi dieci anni se non legando quello che è avvenuto all'andamento
della politica nazionale di cui parlavamo all'inizio, che ha registrato
un'autentica riscossa della mafia e una sua strategia vincente nella società
italiana, ma in compenso analizza con grande precisione la pervasività del
sistema di potere cuffariano che in qualche modo riesce ad assorbire
l'opposizione e a neutralizzarla.
È significativo, tra i tanti raccontati, l'episodio che vede protagonista lo
stesso autore che chiede ufficialmente le dimissioni del presidente
indagato di reati gravissimi e difeso dai deputati giacché le sue dimissioni
renderebbero automatico lo scioglimento dell'Assemblea regionale che
funziona come il vero parlamento dell'isola, l'organo massimo di decisione
e di erogazione del denaro su cui si regge l'intera economia siciliana.
Il giorno dopo aver presentato la mozione che chiedeva le dimissioni di
Cuffaro, Forgione incontra il presidente della Regione che gli va incontro e
lo abbraccia e lo bacia come se nulla fosse.
L'autore non è contento di quell'abbraccio ma non è in grado di
impedirlo, tanto il costume dell'assemblea e della vita politica siciliana è
caratterizzato dalla solidarietà per così dire tra la maggioranza e
l'opposizione.
Del resto la difesa di Cuffaro, come di esponenti dell'opposizione
indagati per le medesime ragioni, unisce tutta l'Assemblea siciliana e rende
impossibile dissociarsi da un garantismo che costituisce un cemento assai
solido tra i partiti della maggioranza come della minoranza di opposizione.
Quali conclusioni, sia pure provvisorie, si possono trarre da un ritratto
come quello che offre il saggio illuminante di Forgione? Non certo quelle
secondo le quali la mafia ha ormai vinto e non c'è più nulla da fare. O
quelle per cui il rapporto tra mafia e potere nell'isola è andato assai più
avanti di quello che si è verificato negli ultimi anni a livello nazionale,
sicché nell'isola la compenetrazione è piena e inestricabile.
Ma si tratta, senza dubbio, di una situazione particolarmente allarmante
che chiama in causa i siciliani e gli italiani e dimostra ancora una volta che