Page 594 - Shakespeare - Vol. 4
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PREFAZIONE
Quando nel 1816 T.S. Coleridge scrisse Zapolya definendolo «un poema
drammatico... ad umile imitazione del Racconto d’inverno», avvertì il pubblico
che il dramma doveva esser considerato nient’altro che un «racconto di
Natale». La stessa cosa doveva avere in mente R.L. Stevenson quando dette
al suo Master of Ballantrae (1889) il sottotitolo di A Winter’s Tale , spiegando
poi nella dedica: «Ecco un racconto che s’estende su un periodo di molti anni
e viaggia per molti paesi».
Il dramma di Shakespeare riceve il suo titolo all’interno, da uno dei suoi
personaggi, il giovane Mamillio, che all’inizio del secondo atto dice: «una
storia triste è più adatta all’inverno». (II, i, 65)
Di tutti i titoli elencati nell’in-folio shakespeariano questo è uno dei più belli, il
più calzante all’argomento, e quello che descrive meglio il contenuto del
dramma. The Winter’s Tale è una fiaba adatta alle lunghe serate d’inverno,
che s’estende su un periodo di molti anni e viaggia per molti paesi, è una
storia malinconica, triste, commovente, ma che fa anche ridere e che tiene in
sospeso l’ascoltatore fino all’ultimo e poi gli dà una sorpresa e un lieto fine.
Perciò una fiaba-commedia. E si potrebbe ricordare che il racconto che
Mamillio non riuscì a finire, ma che cominciava: «C’era una volta un uomo...
che viveva vicino a un cimitero... » fu ripreso e completato da Montague
Rhodes James, un medioevalista contemporaneo di Stevenson, che ne fece,
appropriatamente, un raccontino gotico.
Primo, autorevole e unico testo del The Winter’s Tale è quello dell’in-folio del
1623. Non esiste edizione in-quarto o altra stampa prima di quella data o in
vita dell’autore. È uno dei drammi meglio curati dallo stampatore e che quasi
non presenta errori o problemi d’interpretazione. La presunta e conveniente
divisione in atti e scene (non di Shakespeare, sicuramente, ma dei curatori) è
anche convincente.
Per la data di composizione abbiamo la testimonianza di Simon Forman, noto
alchimista, astrologo e ciarlatano londinese, che teneva un diario delle sue
visite a teatro, e una breve sinopsi degli spettacoli cui assisteva. Forman
annotò di aver visto The Winter’s Tale al teatro del Globe il 15 maggio del
1611. Si può perciò presumere che il dramma sia stato composto da
Shakespeare nei mesi invernali dello stesso anno, il che lo fa contemporaneo
di The Tempest e della stessa epoca e ispirazione del Pericles, Cymbeline, e