Page 397 - Shakespeare - Vol. 4
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ATTO V EN
Scena I EN
Entra Postumo solo.
POSTUMO
Sì, straccio insanguinato, ti terrò:
perché io stesso ho voluto che tu avessi
siffatto colore. Oh, uomini sposati: se tutti
doveste agire così, in quanti uccidereste mogli
assai migliori di voi, solo perché hanno errato
appena un poco? Oh, Pisanio! Un buon servitore
non esegue tutti gli ordini che riceve: ché solo
a quelli giusti è vincolato. Oh, dèi! Se aveste preteso
vendetta dei miei delitti, non avrei vissuto tanto
da poter mettere in atto la mia; e avreste salvato
la nobile Imogene perché si pentisse,
colpendo invece me, miserabile e ben più degno
del vostro flagello. Ma, ahimè, voi strappate
alcuni alla terra per piccole colpe: perché,
amandoli, desiderate che più non abbiano
a cadere. E lasciate che altri sommino delitti
a delitti, ognuno peggiore del precedente,
finché il timore non li fa redenti. Imogene è vostra,
si compia il vostro volere: datemi però la grazia
di obbedire. Sono venuto qui, tra i nobili d’Italia,
per combattere il regno di mia moglie.
Ma è sufficiente, Britannia, che io abbia ucciso
la tua signora. Pace, più non t’infliggerò ferite.
Perciò, celeste misericordia, ascolta con pazienza
i miei propositi. Mi spoglierò di queste italiche vesti
e indosserò i cenci di un contadino britanno:
combatterò, così, contro coloro con cui sono venuto.