Page 1830 - Shakespeare - Vol. 4
P. 1830

39    EN



               Come posso cantare equamente i tuoi meriti

               se tu sei tutto il meglio di me stesso?
               A cosa può servirmi la lode del mio io?
               E se lodo te, cos’altro è se non l’elogio mio?
               Anche per questo dobbiamo vivere divisi

               e lasciar che il nostro amore perda la sua unità,
               affinché con questa separazione io possa dare
               quanto a te dovuto e che tu solo meriti.
               O lontananza, quale tormento tu saresti,

               se l’amaro ozio non m’accordasse la dolce libertà
               di occupare il tempo in pensieri d’amore,
               che dolcemente inganna sia tempo che pensieri,
                               e se non m’insegnassi come divider uno in due

                               lodando la presenza di chi in realtà è lontano.
   1825   1826   1827   1828   1829   1830   1831   1832   1833   1834   1835