Page 1826 - Shakespeare - Vol. 4
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               Non ti angosciare più per quello che hai commesso:

               le rose hanno spine e fango le argentee fonti;
               nuvole ed eclissi oscurano luna e sole
               e nel più bel germoglio s’asconde orrido verme.
               Ognuno di noi sbaglia ed anch’io m’inganno

               giustificando le tue offese con analogie,
               umiliando me stesso per mitigar le tue mancanze,
               scusando le tue colpe più di quanto sia l’offesa:
               poiché porto attenuanti ai peccati dei tuoi sensi,

               la tua parte avversa diventa tuo avvocato −
               ed inizia contro me stesso un regolar processo:
               tale è la lotta interna fra il mio amore e l’odio,
                               che fatalmente anch’io mi devo render complice

                               di quel caro ladro che inclemente mi deruba.
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