Page 1589 - Shakespeare - Vol. 4
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e non possiamo che fare così: altrimenti nessun testimone
oserebbe parlare contro di voi.
CRANMER
[inginocchiandosi]
Ringrazio umilmente Vostra Altezza
e son ben lieto di cogliere questa buona occasione
di farmi passare al vaglio in tutto e per tutto, così che il grano
e il loglio sian belli e separati: poiché so
che nessuno è soggetto a dicerie tanto calunniose
quanto me, pover’uomo.
RE
Alzati, buon Canterbury:
la tua fedeltà e integrità son ben radicate
in noi, che ti siamo amici. Dammi la mano, alzati:
ti prego, facciamo due passi. Ora, su quel che c’è di più sacro,
che razza d’uomo siete? Monsignore, io m’aspettavo
che mi avreste fatto formale richiesta
a che io m’adoprassi a mettervi a confronto
coi vostri accusatori, e a farvi dire la vostra
senz’altre restrizioni.
CRANMER
Temutissimo Sire,
le virtù su cui mi reggo sono veracità e onestà.
Se mi verranno meno, io stesso, coi miei nemici,
trionferò sulla mia persona, che per me non ha peso
senza quelle virtù. Non temo nulla
che possa esser detto ai miei danni.
RE
Ma non sapete
in che posizione vi trovate al cospetto del mondo, del mondo intero?
I vostri nemici sono molti, e non dappoco. Le loro trame
son fitte in proporzione, e non sempre
la giustizia e la verità di una causa comportano
il verdetto che sarebbe lecito aspettarsi. Con quale facilità