Page 1176 - Shakespeare - Vol. 4
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di dire al mondo che è soltanto un’ombra appariscente
               che il vecchio Tempo passando si porta appresso.
               Che sarebbe stato di noi, vecchi alla corte di Creonte,
               dove il peccato è arbitro, lussuria e ignoranza

               le virtù dei grandi uomini? Cugino Arcite,
               se gli dei pietosi non ci avessero messi in questo posto,
               saremmo morti come loro, vecchi malati, non compianti,
               e con le maledizioni della gente per epitaffio.

               Devo dire di più?



              ARCITE
                               Io vi ascolterei ancora.



              PALAMONE
                               Lo farete.
               S’è mai parlato di due che s’amassero
               più di noi, Arcite?



              ARCITE
                               Sicuramente no.




              PALAMONE
               Non credo possibile che la nostra amicizia
               potrebbe mai lasciarci.



              ARCITE
                               Fino alla morte non lo potrà;          46
                                     [Entrano Emilia e la sua Donna in basso]

               e dopo morti i nostri spiriti saranno condotti
               tra quelli che amano in eterno.
                                                                                  [Palamone vede Emilia]
                               Parlate ancora, signore.



              EMILIA
               Questo giardino ha un mondo di delizie in sé.

               Che fiore è questo?
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