Page 508 - Shakespeare - Vol. 3
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È anche mia sorella! Del resto lo siete già.


                                              Entrano Fabian e Malvolio.



              DUCA
          È questo il pazzo?



              OLIVIA
          Sì, proprio lui, signore. Ebbene, Malvolio?



              MALVOLIO
          Signora, mi avete usato torto, un torto grandissimo.



              OLIVIA
          Ne sei davvero convinto, Malvolio? Guarda che non è così.



              MALVOLIO
          Signora, insisto. Vi prego, leggete attentamente questa lettera. Non potrete

          negare che a scriverla siete stata voi. Provatevi, se vi riesce, a scrivere con
          un altro stile o un’altra calligrafia o a dire che questo non è il vostro sigillo o
          che la lettera non sia il frutto della vostra inventiva. Impossibile negare una
          qualsiasi  di  queste  cose.  Ammettetelo  dunque  e  ditemi,  in  nome  della

          modestia  e  dell’onore,  perché  mi  avete  offerto  tanti  chiari  segni  di  favore,
          ordinandomi  di  presentarmi  a  voi  col  sorriso  sulle  labbra  e  le  giarrettiere
          incrociate, d’indossare la calzamaglia gialla, di far la faccia feroce a Sir Toby e
          alla vostra servitù. E quando mi sono uniformato, con speranzosa obbedienza,

          ai  vostri  desideri,  perché  avete  lasciato  che  mi  cacciassero  in  prigione,  mi
          chiudessero  in  gattabuia,  mi  visitasse  il  prete  e  diventassi  lo  zimbello  e
          l’idiota più grande partorito da una macchinazione? Ditemi, perché?



              OLIVIA
          Ahimè,  Malvolio,  questa  non  è  la  mia  calligrafia  anche  se,  lo  confesso,  le
          somiglia molto. È fuori discussione, invece, che a vergarla sia stata Maria. Ora

          che ci penso è stata proprio lei la prima a dirmi che eri uscito di senno. E poi
          sei entrato tu, tutto sorridente, agghindato come ti era stato prescritto nella
          lettera. Ma ora, te ne prego, datti pace. Ti hanno giocato un tiro maligno ma,

          quando ne scopriremo le ragioni e gli autori, tu sarai a un tempo giudice e
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