Page 509 - Shakespeare - Vol. 3
P. 509
querelante nella tua causa.
FABIAN
Buona signora, abbiate la bontà d’ascoltarmi: non lasciate che dispute e
querele vengano a turbare la serenità di quest’ora che ci ha felicemente
stupiti. Con questa speranza vi confesserò, con molta franchezza, che Sir
Toby e io abbiamo ordito questa burla ai danni di Malvolio e che gliela
abbiamo fatta per colpa dei suoi modi altezzosi e villani. È stata Maria a
scrivere la lettera dopo molte insistenze di Sir Toby che, per ricompensarla,
l’ha sposata. Quanto all’esecuzione materiale della burla, per maligna che sia
stata, può provocare più il riso che la vendetta, specie tenendo equamente
conto i torti dall’una e dall’altra parte.
OLIVIA
Ahimè, poveretto, come sei stato preso in giro!
BUFFONE
Già. «C’è chi nasce grande, c’è chi lo diventa mentre ad altri la grandezza
viene imposta». Anch’io, signora, ho recitato una parte nell’interludio, quella
di monsignor Topas, monsignore, non altro. «In nome di Dio, buffone, non
sono pazzo». Ricordate? «Signora, cosa mai vi fa ridere di questo briccone?
Se non sorridete, è bell’e imbavagliato». E così la ruota del tempo porta le
sue vendette.
MALVOLIO
Ve la farò pagare! A tutti! Senza eccezioni!
(Esce.)
OLIVIA
La burla è stata spietata.
DUCA
Inseguitelo e cercate di persuaderlo a far pace: ancora non ci ha parlato del
capitano. (Esce Fabian.) Quando anche questo caso sarà risolto, al momento
opportuno, le nostre care anime si uniranno in matrimonio con solenne
cerimonia. Nel frattempo, dolce sorella, non ce ne andremo di qui. Vieni
Cesario, perché tale sarai finché resterai uomo. Ma quando avrai indossato