Page 391 - Shakespeare - Vol. 3
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rilevanti, arrivando così al secondo dopoguerra, sono le osservazioni di W.H.
          Auden  e  di  Ian  Kott  secondo  cui Twelfth  Night non  rappresenterebbe  solo
          l’addio di Shakespeare alla commedia ma addirittura un rifiuto della gioia e
          d e l romance.  Continua  Auden:  «Shakespeare  non  si  trovava  nello  stato

          d’animo  adatto  a  scrivere  una  commedia  ma  di  avversione  puritana  nei
          confronti di quelle facili illusioni accarezzate dagli uomini che vi modellano la
          loro vita». Kott rincara la dose parlando di una «commedia amara sulla dolce
          vita elisabettiana». Mentre due critici di stampo più accademico come Frank

          Kermode e Northrop Frye sottolineano, rispettivamente, come Twelfth Night
          sia «una commedia sull’identità, al confine tra la meraviglia e la follia» o «il
          trionfo della vita sulla terra desolata».



                                                                                          CARLO ALBERTO CORSI





          Bibliografia per «La dodicesima notte»


          EDIZIONI

          L’edizione seguita per la traduzione è quella curata da J.M. Lothian e T.W.
          Craik per la Arden Edition.

          Le  più  recenti  traduzioni  italiane  sono  a  opera  di  Gabriele  Baldini,  C.V.
          Lodovici e Aurelio Zanco.


          STUDI

          J. Summers, The Masks of «Twelfth Night», in Shakespeare: Modern Essays in
          Criticism, a cura di L.F. Dean, New York 1957; L.G. Salingar,  The Design of
          «Twelfth  Night»,  in  «Shakespeare  Quarterly»,  vol.  9,  1958;  C.L.  Barber,

          Shakespeare’s Festive Comedy,  Princeton  1959;  A.  Barton, «As  you  like  It»
          and «Twelft Night»: Shakespeare’s Sense of An Ending», in «Shakespearean
          Comedy:  Stratford-upon-Avon  Studies»,  n.  14,  a  cura  di  D.J.  Palmer  e  M.

          Bradbury,  1964;  N.  Frye, A  Natural  Perspective,  New  York  1965;  C.  Leech,
          Twelfth  Night  and  Shakespearean  Comedy,  Toronto  1965;  J.R.  Brown,
          Directions for «Twelfth Night»,  in Shakespeare’s Comedies: An Anthology of
          Criticism,  a  cura  di  L.  Lerner,  London  1967;  M.M.  Mahood,  Introduzione  a
          Twelfth Night, Harmondsworth, New Penguin, 1968; A. Leggatt, Shakespeare

          and  the  Borderlines  of  Comedy,  in  «Mosaic»,  vol.  5,  1971;  T.  Eagleton,
          Language and Reality in «Twelfth Night», in «Critical Quarterly», vol. 9, 1976.
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