Page 396 - Shakespeare - Vol. 3
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da allora sono sulle mie tracce.
Entra Valentine
Suvvia, che notizie di lei?
VALENTINE
Non vogliatemene, signore, ma non sono stato neppure ammesso in sua
presenza. Comunque sono latore di un messaggio che mi è stato trasmesso
dalla sua cameriera. Neppure il cielo, prima che siano trascorse sette estati,
ne vedrà il volto completamente scoperto. Invece, come una monaca, se ne
andrà in giro velata cospargendo ogni giorno la sua stanza d’amare lacrime.
Tutto ciò in omaggio all’amore che le portava il fratello morto, un amore che
vorrebbe eternamente fresco nei suoi tristi ricordi.
DUCA
Oh, colei che ha un cuore di così squisita fattura da pagare un tal tributo
d’amore solo per un fratello morto, come saprà amare quando la freccia d’oro
avrà fatto strage nel branco degli altri affetti che ora vivono in lei? Quando
fegato, cervello e cuore, questi troni sovrani, verranno occupati da un solo re
che ne domini le dolci perfezioni? Suvvia, precedetemi nelle dolci aiuole
fiorite. I pensieri d’amore sbocciano sotto un pergolato in fiore.
Escono.
Scena II EN
La riva del mare
Entrano Viola, un capitano e alcuni marinai.
VIOLA
Che paese è questo, amici?
CAPITANO
È l’Illiria, signora.
VIOLA
4
E che ci faccio io in Illiria? Mio fratello si trova nell’Eliso. O magari, chissà,