Page 1347 - Shakespeare - Vol. 3
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Il cornuto è un mostro e una bestia.



              IAGO
               Allora le gran città son popolate
               di bestie e mostri civici.



              OTELLO
                               Ha confessato?



              IAGO
               Signore, siate uomo; considerate
               che chiunque ha la barba ed è aggiogato                179

               tira lo stesso carro. Sono milioni al mondo
               che la sera si coricano in letti condivisi          180
               di cui si reputano gli unici padroni.

               Voi state meglio. Ah, è un tiro infernale,
               l’arcisberleffo del maligno, sbaciucchiare
               una sgualdrinella in un letto insospettato
               supponendola casta.         181  No, meglio sapere:
               e sapendo come sono, so cosa le capiterà.




              OTELLO
               Oh, tu sei avveduto, certamente.



              IAGO
               Ora rimanete un po’ in disparte,
               limitatevi pazientemente ad aspettare.
               Mentre eravate qui, furibondo di dolore

               (una passione inadatta a uno come voi),
               è venuto Cassio. Io l’ho fatto andar via
               con la scusa del vostro smarrimento,
               dicendogli di ritornare dopo un po’
               a parlare con me; e l’ha promesso.

               Nascondetevi e osservate bene
               le smorfie, i sorrisetti, gli sberleffi
               che gli si dipingeranno sul volto

               quando gli farò ripetere la storia
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