Page 811 - Shakespeare - Vol. 2
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57 II, i, 45 Didascalia. In QqF l’ingresso del cameriere avviene con l’uscita dei carrettieri, una battuta
                 addietro.  Alcune  edizioni  moderne  preferiscono  posticiparla  di  altre  due  battute  (prima  di  «Good
                 morrow»), facendogli pronunciare la prima battuta fuori scena.
              58 II, i, 46 «È un proverbio, e significa: eccomi [...] infatti nessuno può essere più vicino di chi ha la
                 mano nella borsa, o nella tasca di un altro» (Rota).
              59 II,  i,  59  “Banditi”.  San  Nicola  «era  il  patrono  dei  viaggiatori,  e  anche  dei  banditi  della  strada  e
                 borsaiuoli (cutpurses); in parte perché il suo nome suggeriva nick ‘il demonio’ (chiamato Old Nick) e
                 nick  ‘tagliare’  (verbo  di  origine  oscura)  e  quindi cutpurse;  in  parte  perché  san  Nicola  era
                 rappresentato con tre borse, effettivamente di ladri, che erano stati obbligati da lui a restituire la
                 refurtiva» (Wilson, cit. in Rota).
              60 II, i, 79 Gioco di parole su boots, “stivali” e “bottino” (booty).

              61 II, i, 83 “Al sicuro”, con nuova allusione al nome originale di Falstaff, Oldcastle.
              62 II, i, 92 Allude alla sua battuta precedente e alla risposta del cameriere.
              63 II, ii L’azione si svolge sulla strada a Gad’s Hill. Poco dopo la scena precedente (è ancora buio). La
                 scena  è  in  prosa,  ma  l’ultima  battuta  del  Principe  (99-104)  può  dividersi  in  sette  pentapodie
                 giambiche (A. Pope, Humphreys).
              64 II, ii, 2 Velluto scadente, gommato per renderlo artificialmente splendente, che si logorava in fretta.
                 Nell’originale frets vale insieme “si irrita” e “si logora”.
              65 II, ii, 5 Rascal significa “canaglia” ma anche “cervo magro”, donde il gioco sui reni.
              66 II, ii, 36 To colt significa “ingannare”, ma  colt, sostantivo, è “cavallo”, donde il gioco di parole della
                 battuta seguente, che si è reso come meglio si poteva nel testo italiano.
              67 II, ii, 64 Gaunt significa anche “magro”. John di Gaunt ha un ruolo di rilievo in Richard II.

              68 II, ii, 77 «Sulla scena non si potevano portare i cavalli, perciò Shakespeare se ne è liberato con lo
                 scherzo fatto a Falstaff, e qui facendo sgranchire le gambe ai viaggiatori» (Wilson, cit. in Rota).

              69 II, iii Scena è il castello di Hotspur (Warkworth), qualche tempo dopo I, iii: la congiura dei Percy è
                 ormai a buon punto. Il primo brillante soliloquio di Hotspur è in prosa, il resto della scena, di tono più
                 elevato, nel consueto blank verse.

              70 II, iii, 13 Gli avvertimenti del corrispondente di Hotspur si riveleranno tutti profetici.
              71 II, iii, 18 La serie di esclamazioni (tutte in forma di aggettivo seguito da sostantivo) ricorda quasi
                 come una parodia Samuel Daniel, The First Four Books of the Civil Wars between the Two Houses
                 of Lancaster and York (1595) III 88, 1-4: «What cause soever were, strong was their plot, / Their
                 parties great, means good, th’occasion fit; / Their practice close, their faith suspected not, / Their
                 states far off and they of wary wit».
              72 II,  iii,  34  Il  vero  nome  di  Lady  Percy  era  Elizabeth  Mortimer.  Holinshed  la  chiama  Eleanor;
                 Shakespeare  le  dà  il  nome  della  protagonista  di The Taming of the Shrew. Si tratta infatti di una
                 moglie-avversaria, legata tuttavia da ricambiato affetto col bizzoso marito.

              73 II, iii, 69 Motto dei Percy (anche nella variante «Esperance ma comforte»). «Hotspur continua così
                 a rivelare le sue segrete speranze [di ottenere il trono, v. 68]» (Rota). Nel testo inglese espérance
                 è quadrisillabo, come indica l’accento aggiunto da Shaaber.

              74 II,  iii,  80  Alla  corona,  vedi I,  iii,  155-157.  Il  diritto  di  Mortimer  è  rivendicato,  non  si  sa  quanto
                 sinceramente, dai ribelli.

              75 II, iii, 91 Nell’originale è un gioco di parole su crown, “testa” ma anche “corona” (moneta).
              76 II, iii, 108 La battuta risale a Seneca, Controv. II, xiii, 12 (Wilson).
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