Page 1765 - Shakespeare - Vol. 2
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Dei  due  personaggi  che  Shakespeare  inventa,  il  “malinconico”  Jaques
          (pronunciato allora, nota il Kökeritz, in due sillabe, Jack-is o Jake-is − gieikìs
          − ma che il lettore italiano ha tutto il diritto di pronunciare come il francese
          Jacques) deve poco in effetti a quello che fu già indicato come il suo modello,

          il truce malinconico Malevole nel Malcontent di Marston. Jaques, homo ludens
          e homo facetus che pretende per sé la libertà concessa ai buffoni, e buffone
          lo  è  già  un  po’,  è  una  delicata  variante  comica  di  un  tipo  famoso  in
          quell’epoca  che  riscopre  e  approfondisce  il  tema  della  malinconia.  Ed  è  un

          personaggio  appena  abbozzato  in  fondo,  nonostante  le  sue  tirate,  e  la  più
          famosa, quella sulle età dell’uomo (II,  vii,  140-167)  che  molti  critici  inglesi
          considerano  cinica,  ma  è  semplicemente  e  bonariamente  realistica.  Jaques
          vive  nel  suo  scintillante  stile,  come  uno  strumento  di  fila  nell’orchestra

          scintillante  della  commedia,  perfettamente  fuso  col  tutto.  Touchstone,  dal
          pastrano multicolore, si suppone che sia stato inventato, e degnamente, per
          il grande attor comico Robert Armin. È il primo grande clown in Shakespeare,
          e  di  lui  dice  il  vecchio  Duca  giustamente  a V,  iv,  103-104,  che  egli  usa  la

          propria follia come il cavallo addestrato a star fermo in caccia o in guerra, da
          dietro il quale il suo padrone tira le frecce; in altre parole è saggio di dentro e
          pazzo  di  fuori,  e  in  definitiva  un morosophe  rabelaisiano,  o  un  saggio-folle
          alla  maniera  di  Erasmo.  Egli  porta  un  nome  emblematico,  che  vuol  dire

          “pietra di paragone”, cioè è come il diaspro, capace di rivelare il genuino o il
          falso nella gente che gli viene a contatto. Ora, non aver tradotto questo suo
          nome è certo una rinuncia, perché Touchstone a un lettore italiano non dice
          niente,  è  solo  un  nome  straniero.  Ma  che  può  fare  il  traduttore?  Tradurlo,

          come s’è fatto da noi, con Paragone, è come chiamare William Shakespeare
          Guglielmo Crollalanza. Allora è meglio lasciare il suo nome inglese, che faccia
          compagnia  casomai  a  Chaplin  o  Charlot,  in  attesa  che  qualche  altro
          traduttore abbia un vero lampo di immaginazione metamorfica.




                                                                                               NEMI D’AGOSTINO




          Bibliografia per «Come vi piace»



          TESTO
          Il testo seguito in questa traduzione è quello curato da Agnes Latham per

          l’Arden Shakespeare (1975). Si sono anche tenute presenti l’edizione nel New
          Penguin  Shakespeare  (a  cura  di  H.J.  Oliver,  1968)  e  quella  nell’Oxford
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