Page 1176 - Shakespeare - Vol. 2
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274 V, v, 55 Il precedente riferimento alle dimensioni di Falstaff rischia di riportare il discorso sul vecchio
piano della presa in giro reciproca, donde il pronto avvertimento (Warburton). In II, iv, 290-291,
Poins aveva analogamente messo il Principe in guardia contro l’abilità di Falstaff di volgere ogni
accusa in ridere. E in V, i, 76, Falstaff stesso aveva scherzato sull’efficacia di un jest su un
giovinetto bello sano.
275 V, v, 70 «Quattro i punti: (1) esilio sotto pena di morte, (2) un limite di dieci miglia, (3) una rendita
garantita, (4) la possibilità di un ritorno in favore dopo il ravvedimento. Tutti tranne (3) hanno eco in
Famous Victories; tutti tranne (4) in Holinshed, tutti tranne (2) in John Stow [Annals of England,
1592]» (Wilson).
276 V, v, 73 «Sarebbe interessante sapere se il Falstaff di Shakespeare diceva queste parole come uno
stoico che accetta le realtà della vita, o con una risatina nascosta, felice al pensiero di avere almeno
ottenuto mille sterline dallo sciocco giudice» (G.F. Bradby, 1929, cit. Wilson). La seconda ipotesi
sembra la più probabile: davanti all’insuccesso, Falstaff si consola pensando a un successo recente,
di cui non per nulla il drammaturgo ci ha messo al corrente solo all’inizio di questa scena. C’è chi
rimanda anche a 1, III, iii, 131-135 (e 1, II, iv, 58-59).
277 V, v, 86 Gioco di parole su colour (apparenza/tinta), collar (cappio), choler (collera) e dye/die
(tingere/morire). Shallow ha fatto dei bei progressi nell’uso delle «buone frasi» che egli tanto ammira
(III, ii, 68-70). Vedi anche la sua battuta precedente.
278 V, v, 87 Un proverbio: “Non temere nemici” (colours, insegne), “non temere nulla”. Wilson e altri
notano la «promozione di Pistol» da alfiere a luogotenente nella frase seguente. Per Wilson «Falstaff
non ha altro da dare».
279 V, v, 90 La Fleet era una prigione destinata alla detenzione temporanea e interrogazione di indiziati
ragguardevoli. Il Giudice sta mettendo in atto l’ordine del Re, vv. 70-71 (Wilson). «La voce che
Falstaff all’inizio finse di non intendere [I, ii] è quella che pronuncerà la sua sentenza finale» (H.
Jenkins).
280 V, v, 95 Vedi II, iv, 173, dove Pistol pronuncia la stessa filosofica battuta con minime differenze.
281 V, v, 100 Secondo alcune letture le lodi di un personaggio poco simpatico come Lancaster valgono a
implicita critica; per altri (Wilson) le ultime parole del dramma hanno un senso più impersonale e
corrispondono all’impressione sul «procedere del Re» che il drammaturgo intende suscitare nello
spettatore.
282 V, v, 106 Proverbiale. Le guerre di Francia saranno infatti trattate in Henry V, come già in Famous
Victories. «Anche la Fama, che all’inizio della Parte II ha portato un bel po’ di caos nel campo
dell’informazione, è ricondotta sotto controllo dalle parole di John» (A. Leggatt).
283 Epilogo A pronunciarlo potrebbe essere il paggio. Secondo alcuni, l’Epilogo sarebbe troppo lungo per
essere recitato tutto, e sarebbe sempre stato tagliato in qualche parte. Il tono scherzoso
alleggerisce un finale altrimenti piuttosto cupo. Il tema del debito e del rimborso su cui è giocato si
allaccia alle ultime battute di Falstaff e Shallow.
284 Epilogo, 27 Allusione agli argomenti di Henry V, nel quale evidentemente Shakespeare programmava
di far compiere a Falstaff altre imprese guerresche da par suo, cosa che poi non fece.
285 Epilogo, 29 In un primo momento Shakespeare aveva dato al personaggio di Falstaff il nome di
John Oldcastle, giustiziato per tradimento nel 1417, suscitando le proteste dei suoi discendenti e dei
benpensanti, che ritenevano Oldcastle un protomartire del protestantesimo. Shakespeare e la sua
compagnia cambiarono pertanto il nome al personaggio, che tuttavia continuò a essere noto come
Oldcastle per mezzo secolo, «per quanto ‘Falstaff’ sia più frequente e trionfi alla fine» (Wilson). La
precisazione dell’Epilogo è un ulteriore tentativo di negare ogni relazione di Falstaff con Oldcastle,
ovvero, come si direbbe oggi, con fatti e persone reali.
286 Epilogo, 32 Secondo Wilson il danzatore si inchina per chiedere il favore del pubblico e poi protesta