Page 478 - Shakespeare - Vol. 1
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CLIFFORD IL GIOVANE

 Se il mio cuore non stesse preparando future rappresaglie,
 preferirei bestemmiare, piuttosto che esortarvi a fuggire:
 ma fuggire dovete; una sconfitta insanabile
 regna nel cuore delle nostre forze attuali.
 Andate, per la vostra salvezza! E vivremo
 per restituire loro il giorno della sconfitta:
 andate via, mio nobile signore, via!

                                                             Escono.

                                 Scena III EN

        Suona l’allarme. Ritirata. Entrano York, [con i figli] Riccardo [ed
Edoardo], Warwick, [assieme ai Soldati,] con il tamburino e gli stendardi.

   Y ORK

   Il vecchio Salisbury, chi può riferire di lui,
   quel leone invernale, che nella sua furia dimentica
   le ingiurie dell’età e gli acciacchi del tempo,
   e, come un valoroso nel pieno della giovinezza,
   recupera il suo vigore nel momento propizio?
   Questo giorno felice non lo è più, né abbiamo conquistato
   un metro di terra, se Salisbury è perduto.

   RICCARDO

                  Mio nobile padre,
   due volte oggi lo aiutai a montare a cavallo,
   tre volte gli feci scudo; tre volte lo allontanai,
   convincendolo ad abbandonare ogni azione ulteriore:
   e tuttavia, lo ritrovai laddove era il pericolo;
   e come gli arazzi preziosi in una casa modesta,
   tale era la volontà nel suo vecchio fragile corpo.
   Ma nobile com’è, guardate che arriva.

                                        Entra Salisbury.
   Per la mia spada, oggi hai combattuto davvero bene.

   SALISBURY

   Per la santa messa, lo facemmo tutti. Vi ringrazio, Riccardo:
   Dio sa quanto mi resta da vivere; oggi Gli piacque affidarvi
   per tre volte di difendermi dalla morte imminente.
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