Page 375 - Shakespeare - Vol. 1
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che minacci dove non c’è motivo.
BUCKINGHAM
Davvero nessun motivo, signora. E queste cosa sono? -
[Mostrandole le carte.]
Portateli via; metteteli al fresco, sotto chiave,
e teneteli separati. Voi, signora, verrete con noi. -
Stafford, prendila con te. -
[Escono in alto Eleanor e Hume, sotto scorta.]
Esibiremo tutti i vostri arnesi. Via tutti!
[Escono le guardie con la Jourdain, Southwell e Bolingbroke.]
Y ORK
Lord Buckingham, mi sembra che abbiate fatto buona guardia:
una bella trama, 41 imbastita a puntino!
Vi prego, mio signore, vediamo le sentenze del diavolo.
[Buckingham gli porge le carte.]
Cosa abbiamo qui?
[Legge.]
“Vive ancora il duca che Enrico deporrà, ma vivrà
più a lungo di lui e morrà d’una morte violenta.”
Ma è proprio come, “Aio te, Æacida, Romanos vincere posse”. 42
Vediamo il resto:
Dimmi, “Quale destino è in serbo per il Duca di Suffolk?”
“Morirà di mare, e questa sarà la sua fine”.
“Cosa accadrà al Duca di Somerset?”
“Deve stare alla larga dai castelli:
sarà più al sicuro su una pianura sabbiosa
che sull’altura su cui si innalza un castello”.
Suvvia mio signore, questi oracoli sono difficili
da ottenere e difficili da comprendere.
Il re adesso è in viaggio verso Saint Albans,
e con lui c’è il marito di questa simpatica dama.
Là, a spron battuto, gli sian recate queste notizie,
un boccone amaro per il Lord Protettore.
BUCKINGHAM
Signore di York, vostra grazia mi darà licenza
di fare da corriere con la speranza di una ricompensa.
Y ORK