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Fu proprio quello che Thomas, duca di Bedford, il più anziano dei fratelli
superstiti di Enrico V, tentò di fare quando divenne reggente in Francia.
Entro pochi mesi il malaticcio Carlo VI seguì il genero nella tomba,
rendendo così esecutive le clausole del trattato di Troyes. Enrico VI, che
non aveva ancora un anno, già re d’Inghilterra, assunse anche la corona di
Francia, sfuggita per poco a suo padre.
In Francia, Bedford, agendo in nome del nipote, si sforzò di ridurre l’area
del paese ancora fedele al pretendente Valois, il Delfino Carlo, da molti ora
considerato come Carlo VII sebbene non fosse stato ancora incoronato -
come del resto il suo giovane rivale inglese. Il 31 luglio 1423 un esercito
anglo-borgognone sconfisse quello franco-scozzese a Cravant e, un anno
dopo, il 31 agosto 1424 a Verneuil, Bedford in persona affrontò e, dopo un
aspro combattimento, sconfisse una forza nemica rinforzata dai balestrieri
genovesi. L’esito di questi scontri ebbe notevoli ripercussioni. Queste due
sconfitte inflitte nel giro di un anno ai francesi restituirono pienamente la
reputazione militare agli inglesi, una reputazione che non dipendeva più da
un solo uomo, Enrico V, e, cosa ancora più importante, aprì la strada verso
sud per un’ulteriore avanzata nella Francia centrale. In Normandia i coloni
potevano dormire sonni più tranquilli, poiché il fronte si stava spostando
verso sud. Il futuro sembrava promettente.
Per i francesi, al contrario, sembrava fossero tornati i tempi più cupi della
guerra, come il quinto e sesto decennio del Trecento. Entro il 1427, gran
parte del Maine e dell’Anjou, nomi ormai familiari nelle richieste
diplomatiche inglesi, caddero nelle mani di questi ultimi, che continuavano
ad avanzare verso sud. Fu la Loira a salvare la Francia. Gli inglesi non
potevano permettersi di attraversarla lasciandosi alle spalle dei capisaldi
francesi inespugnati, tra i quali Orléans. Nell’autunno del 1428 gli inglesi,
guidati da uno dei loro più importanti condottieri, Thomas, conte di
Salisbury, intrapresero l’assedio della città. In novembre Salisbury, un
personaggio dai tratti cavallereschi, venne ucciso da una cannonata, ma gli
inglesi insistettero, mentre tutta la Francia aveva gli occhi rivolti all’esito
dell’assedio. Nel maggio 1429 la lotta era ormai risolta. Una sconosciuta
contadina lorenese, Giovanna d’Arco, convinse il Delfino di essere stata
inviata da Dio per spezzare l’assedio. Malgrado lo scetticismo e l’aperta
ostilità della corte - come avrebbe potuto avere successo là dove avevano
fallito esperti comandanti? - Giovanna ricevette l’autorizzazione e un
attivo incoraggiamento perché tentasse di compiere ciò per cui diceva di
essere stata inviata. E alla fine ci riuscì. L’8 maggio 1429, gli inglesi
levarono l’assedio; la Francia aveva ottenuto una grande vittoria morale
grazie a Giovanna. Come disse Christine de Pisan, «il sole ricominciò a
splendere».