Page 201 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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la  compagnia  di  Rée  a  quella  delle  vecchie  carampane
                   intellettuale, sì, questo le sarebbe piaciuto molto.
 del salotto della Meysenbug. Ma quando Malwida, che  ma che se lui accettava una convivenza solo spirituale e
 era  una  femminista  teorica,  venne  a  sapere  di  quelle  Anche Lou però si rendeva conto che una convivenza
 passeggiate notturne e clandestine, che una Lou piutto-  con Rée, loro due soli, non era possibile, che sua madre,
 sto imbarazzata dovette confessarle, la prese molto male.  che oltretutto teneva i cordoni della borsa, non l’avreb-
 Le disse che non voleva che sua madre credesse che in  be  mai  accettata  e  che  quindi  bisognava  in  qualche
 casa sua «si favorisse qualcosa di diverso dalla più nobi-  modo  mascherarla  coinvolgendo  nel  progetto  una  vec-
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 le  emancipazione  spirituale» ,  che  si  sentiva  tradita  chia  signora,  che  poteva  essere  Malwida,  e  una  quarta
 nella  fiducia  che  aveva  riposto  in  lei,  che  una  ragazza  persona,  possibilmente  un  uomo  già  maturo.  Chiese  a
 aveva il dovere di salvaguardare la propria reputazione,  Rée se aveva in mente qualcuno. Rée era piuttosto scet-
 tanto più se era impegnata nella battaglia per l’emanci-  tico  sull’intero  progetto,  però  alla  «imperiosissima  si-
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 pazione femminile: «Dobbiamo costringere il mondo ad  gnorina  Lou» ,  di  cui,  nonostante  le  sue  tendenze
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 avere rispetto di noi» . Aggiunse che quell’andarsene a  omosessuali, o forse proprio per quelle, si era già perdu-
 zonzo a notte fonda era pericoloso perché se qualcuno  tamente innamorato, non si poteva resistere e si ingegnò
 l’avesse  importunata  Rée  sarebbe  stato  costretto  a  sfi-  quindi  a  immaginare  chi  potesse  essere  aggiunto  alla
 darlo a duello. Concluse la ramanzina dicendo che, co-  compagnia. Pensò a Nietzsche, che di tutti i suoi amici
 munque, giocare con i sentimenti è sempre pericoloso.  gli pareva il più innocuo. Ecco perché Nietzsche si vide
 Lou  ne  dedusse  che  le  sue  affinità  spirituali  con  arrivare  una  seconda  lettera  di  Rée  in  cui  l’amico  gli
 Malwida erano solo apparenti. Scrisse a Gillot: «Già da  proponeva, senza mezzi termini, un ménage à trois, sia
 tempo mi è chiaro che in fondo, anche quando concor-  pur di tipo spirituale, con la giovane, affascinante russa,
 diamo,  intendiamo  cose  diverse.  Lei  ama  esprimersi  da  realizzarsi  il  prossimo  inverno  in  qualche  capitale
 così:  questa  o  quest’altra  cosa  “noi”  non  la  possiamo  europea.
 fare, oppure “noi” dobbiamo realizzarla. Ma io non ho  Nietzsche si precipitò a Roma. Vi arrivò il 23 o il 24
 la minima idea di chi siano in realtà questi “noi”... quan-  aprile, ma dovette mettersi subito a letto per un giorno
 to a me so qualcosa soltanto dell’“io”... costruirò la mia  come  quasi  sempre  gli  accadeva  dopo  un  viaggio.  La
 vita a mia immagine e lo farò certamente, costi quel che  mattina  seguente  si  presentò  da  Malwida  che  non  lo
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 costi» .          vedeva da sei anni, dai tempi di Sorrento. Mentre Rée
 E  in  quel  momento,  per  realizzarsi,  Lou  desiderava  era  molto  invecchiato,  trovò  che  invece  Nietzsche  era
 una cosa sola: filarsela da Roma con Rée e convivere con  sempre lo stesso. Gli disse che i due erano a San Pietro
 lui. Espose il suo progetto all’amico che, come tanti altri,  perché a Rée piaceva lavorare nella nicchia di un con-
 prima e dopo, equivocò e si precipitò dalla madre di Lou  fessionale  particolarmente  luminosa.  Nietzsche  andò  a
 per chiederne in sposa la figlia. Quando Lou lo seppe  San Pietro e quando vide Lou le disse in tono solenne:
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 andò  su  tutte  le  furie.  Dovette  spiegare  a  Rée  che  per  «Da quali stelle siamo caduti per incontrarci qui?» . La
 quanto la riguardava il capitolo “amore” era chiuso per  ragazza  rimase  interdetta.  Quel  modo  di  fare  la  infa-
 sempre  (era  ancora  incapricciata  di  Gillot  cui  scriveva  stidiva.  Questo  era  dunque  il  famoso  Nietzsche?  Se
 lettere firmandole «la sua ragazza»), che con lei non era  Nietzsche voleva fare dello spirito gli era, come al solito,
 il caso di parlare di matrimonio e tanto meno di sesso,  riuscito male. Lou rispose che, per quanto la riguardava,




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