Page 165 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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liberato  da  ciò  che  non  apparteneva  alla  mia  natura»
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                   scriverà  in  Ecce  homo .  Fu  un  clamoroso  insuccesso              no, lettura, 4-7 fuori, 7-8 cena, 8-9,30 silenzio. Pranzo:
                   commerciale, il primo di una lunga serie. Eppure l’edi-                al  prosciutto  e  1  uovo,  6-7  noci  col  pane,  2  mele,  2
                   tore Schmeitzner ce l’aveva messa proprio tutta. Aveva                 zenzeri, 2 biscotti. La sera: 1 uovo col pane, 5 noci, latte
                                                                                                                                        61
                   sfruttato anche l’insperato colpo di fortuna che gli veni-             zuccherato con una fetta biscottata o 3 biscotti» .
                   va dalla Russia dove il libro era stato proibito. Contan-                Per più di tre mesi gli va bene, soffre solo il caldo in
                   do, come in tutti i tempi gli editori, sull’“effetto censu-            modo innaturale per un uomo di trentaquattro anni. Ma
                   ra”  aveva  avvolto  il  volume  con  una  vistosa  fascetta:          per  lui  è  quasi  normale:  caldo,  freddo,  aria  umida  o
                   «PROIBITO IN RUSSIA». Ma non c’era stato niente da                     dolce, vento, nubi, troppa luce o troppo poca, non c’è
                   fare.  Come  tutti  i  veri  grandi,  Nietzsche  era  in  largo        clima che gli vada bene.
                   anticipo sui suoi tempi, era già un uomo del Novecento                   A metà agosto, mentre sta passando le ferie estive a
                   che avrebbe così potentemente influenzato. Non poteva                  Grindelwald, è di nuovo afferrato dalla malattia, in un
                   essere capito dai suoi contemporanei. Era, come dirà lui               crescendo pauroso. Comincia a dubitare che l’alta mon-
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                   stesso, «nato postumo» .                                               tagna  gli  faccia  bene,  come  aveva  sempre  pensato,  e
                      Köselitz, dopo aver svolto in modo egregio il suo la-               scende precipitosamente a Interlaken. Ma non c’è nes-
                   voro  di  amanuense  per  Umano,  troppo  umano,  si  era              sun miglioramento. Viene preso dalla tormentosa consa-
                   trasferito a Venezia per tentare la carriera di composito-             pevolezza, che chiunque sia affetto da una grave malat-
                   re. Anche Elisabeth alla fine di giugno lasciò Basilea per             tia cronica conosce bene, che non c’è luogo al mondo,
                   tornare a Naumburg e fare compagnia alla madre che ne                  di mare o di montagna, di lago o di fiume, di città o di
                   reclamava la presenza. Nietzsche dovette cercarsi un’al-               campagna, dove possa fuggire dalla sua malattia, perché
                   tra casa, più piccola. La trovò all’11 di Bachelettenstras-            il  male  è  dentro  di  lui  e  lo  segue  dappertutto:  «Sono
                                                                                                                                         62
                   se, alla periferia estrema della città, quasi in campagna.             come un fuggiasco che non sa dove trovare posa» . È
                   Era un’abitazione a piano terra, modesta, quasi misera e,              terrorizzato all’idea di dover tornare a Basilea e ripren-
                   all’interno,  spartana,  priva  di  tutti  quegli  orpelli  e  di      dere le lezioni.
                   quei piccoli agi borghesi di cui Nietzsche aveva amato                   Trova però la forza di lavorare a Opinioni e sentenze
                   fino ad allora circondarsi. Adesso il suo isolamento dalla             diverse, che andranno a far parte del secondo volume di
                   società basileese e dalla comunità degli umani era diven-              Umano,  troppo  umano.  Questa  volta  a  prestarsi  come
                   tato anche topografico e a tutti evidente.                             amanuense  e  traduttrice  in  bella  copia  c’è,  dopo  che
                      Per cercare di mantenere un minimo di efficienza fi-                Nietzsche è rientrato a Basilea, Marie Baumgartner, una
                   sica e poter svolgere le lezioni si sottopone a un’autodi-             signora âgé, forse un poco invaghita di lui, che gli farà
                   sciplina durissima, tipo Pforta. Divide l’anno lavorativo              più o meno da balia in tutto quest’ultimo periodo basi-
                   in  un  certo  numero  di  settimane  e,  come  Benjamin               leese.  A  correggere  le  bozze  ci  pensa  invece  Köselitz,
                   Franklin, si propone di fare il consuntivo ogni domenica               come farà sempre d’ora in poi.
                   per controllare se ha rispettato la tabella di marcia: «6-               Prima di iniziare il nuovo semestre di lezioni Nietz-
                   7  passeggiata,  7-8  colazione,  8-9  preparazione. Dalle 9           sche ha nove giorni di mal di testa. Per risparmiarsi al
                   alle 10 passeggiata, 10-11 lezione, 11-12 al Pfalz o con               massimo ha scelto corsi che ha già fatto fino a sei volte
                   Burckhardt, 12,30-1,30 pranzo, 1,30-4 casa, amici, son-                e che conosce a memoria. Il problema adesso è di supe-




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