Page 170 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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trato nel tempio del vero pensiero, bensì mi sono dilet-
l’Università che ringraziò caldamente Nietzsche «per il
tato per tutta la vita nel cortile e nelle aule del peribolo. polizze assicurative, era un atto di assoluta liberalità del-
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Ma là dove non posso seguirLa resto a guardare, con un modo eccellente in cui ha ricoperto il suo ufficio» .
misto di piacere e di terrore, con quanta sicurezza Lei Anche Jacob Burckhardt aveva detto, qualche tempo
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percorre le vette vertiginose...» . Nota Janz: «Nel suo prima: «Un insegnante così i basileesi non lo riavranno
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candido entusiasmo, Nietzsche non avvertì la riserva più» . Ed era vero. Ma per una beffarda ironia della
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insita nella formulazione di Burckhardt» . Più che di sorte quel grande docente non era più in grado di inse-
una riserva si trattava della solita presa per i fondelli. gnare.
Nietzsche rinunciò a partire per Venezia dove era Arrivato all’Università di Basilea come enfant prodige,
stato invitato da Köselitz: non era in condizioni di af- da cui ci si attendevano grandi cose, ne usciva, a soli
frontare un viaggio così lungo. Voleva andare in monta- trentaquattro anni, professionalmente distrutto. Senza
gna, ma si fermò a Ginevra perché anche passare le Alpi lavoro, senza famiglia, senza donne, senza figli, quasi
era troppo per lui. La situazione non migliorò. Scrive a senza amici, senza salute, senza nulla di ciò che in gene-
Overbeck: «“Fossi cieco”!, questo folle desiderio sta re fa la vita di un uomo, Nietzsche si trovava ora solo
diventando per me una filosofia. Giacché leggo e non davanti al suo destino.
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dovrei, come pure non dovrei pensare e penso!» . Era
un desiderio che poteva avverarsi da un momento all’al-
tro perché il suo oculista di Basilea, dov’era rientrato
1 C.P. Janz, Vita di Nietzsche, cit., vol. , p. 690.
per riprendere le lezioni, trovò che la sua vista era an- 2 Ibid.
cora diminuita e di parecchio. Maledice «l’infame, mal- 3 Carteggio Nietzsche Wagner, cit., p. 117.
sana Basilea, dove ho perso la salute e perderò la 4 F. Nietzsche, Epistolario (1850-1879), cit., vol. , p. 176.
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vita!» . Ma non riusciva a decidersi a lasciare l’univer- 5 Testimonianza di Isabella von Ungern-Sternberg in C. Pozzoli,
sità. Cercò, senza risultato, di riprendere le lezioni, fin- Nietzsche, cit., p. 237.
C.P. Janz, Vita di Nietzsche, cit., vol. , p. 638.
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ché di fronte a una nuova serie di attacchi e all’evidenza 7 F. Nietzsche, Epistolario (1850-1879), cit., vol. , p. 501.
che gli era ormai impossibile insegnare con una decente 8 C.P. Janz, Vita di Nietzsche, cit., vol. , p. 640.
regolarità gettò la spugna. Il 2 maggio 1879 scrisse – o 9 F. Nietzsche, Epistolario (1850-1879), cit., vol. , pp. 136-137.
10 C. Wagner, Journal, cit., vol. , p. 476.
meglio dettò – una lettera indirizzata al presidente del 11 Triangolo di lettere, cit., p. 305.
Consiglio di Istruzione, Carl Burckhardt-Burckhardt, in 12 R.W. Gutman, Wagner, cit., p. 511.
cui si diceva costretto ad «ammettere che non sono più 13 F. Nietzsche, Epistolario (1850-1879), cit., vol. , p. 203.
in grado di soddisfare i miei doveri accademici» e chie- 14 Ibid., p. 198.
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deva di essere congedato definitivamente . Ancora una 16 C.P. Janz, Vita di Nietzsche, cit., vol. , p. 703.
F. Nietzsche, Epistolario (1850-1879), cit., vol. , p. 223.
volta la malattia aveva deciso per lui. 17 Ibid., p. 218. Sottolineature di Nietzsche.
L’Università lo dimise a far data dal 30 giugno e gli 18 Ibid., p. 213.
concesse una pensione di 1000 franchi integrati da altri 19 Ibid., p. 207.
20 Ibid., p. 250.
2000 attinti da un fondo speciale e da un’associazione 21 Ibid., p. 218.
privata, quasi tre quarti dello stipendio, il tutto per sei 22 Ibid., p. 215.
anni. Poiché allora non esistevano fondi pensione né 23 Ibid., p. 256.
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