Page 148 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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 volentieri a Basilea per acquistare un figlio ora che ho
                   Anche a Wagner quel tipo garbava poco e aveva messo
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 perduto una figlia» . E Nietzsche, come già aveva fatto  freddi e taglienti»  e, naturalmente, fiutò in lui l’ebreo.
 con i Wagner, era stato ben contento di lasciarsi adot-  in guardia Nietzsche: «Quello un giorno si comporterà
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 tare  accettandola  in  pieno  in  questo  ruolo  di  madre:  male con lei, quello non ha in serbo niente di buono» .
 «Uno dei più alti motivi che ho presentito tramite lei è  Per il resto, a differenza di Cosima che stava molto sulle
 quello  dell’amor  materno  senza  il  legame  della  madre  sue, Wagner, nonostante le preoccupazioni per il Festi-
 col figlio... Mi doni un poco di quest’amore, mia stima-  val di Bayreuth, che era stato un colossale bagno finan-
 tissima amica, e veda in me uno che ha bisogno come  ziario, al punto che c’erano molti dubbi che si potesse
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 figlio di una simile madre, ahimè tanto bisogno!» .  celebrare la seconda edizione, era allegro, giocava con i
 Malwida,  che,  come  tutti,  capiva  poco  o  nulla  del  bambini e chiacchierava per ore con Nietzsche come se
 pensiero  di  Nietzsche,  gli  rimase  fedele  e  soccorrevole  nulla fosse cambiato fra loro. Entrambi però evitarono
 amica fino all’ultimo, anche dopo la feroce polemica del  di parlare di Bayreuth.
 Caso Wagner, estremamente sgradevole perché il com-  Agli  inizi  di  novembre,  poco  prima  che  i  Wagner
 positore era morto e non poteva replicare, e tanto più  partissero,  Richard  e  Friedrich  fecero  una  passeggiata,
 imbarazzante per Malwida che al Meister era stata affet-  loro  due  soli.  Wagner  gli  parlò,  con  la  solita  foga,  del
 tivamente  legata  per  più  di  vent’anni.  Nemmeno  certe  Parsifal, l’opera che stava ultimando e che rendeva pub-
 lettere tremendamente aggressive, al limite dell’insulto,  blico  il  suo  ritorno  al  cattolicesimo,  maturato  già  da
 accompagnate  da  maldicenze  sciocche  e  ingrate,  del  tempo  perché  il  Meister  era  solito  interpretare  prima
 Nietzsche ormai vicino alla follia, convinsero Malwida a  nella vita, si trattasse di relazioni amorose o di conver-
 togliergli il suo affetto.  sioni religiose, quello che avrebbe messo nei suoi melo-
 I tre amici si sistemarono a villa Rubinacci. Malwida  drammi e non si capiva mai quando recitava e quando
 aveva riservato a Nietzsche la stanza migliore: era l’unica  faceva sul serio. A Nietzsche questo Wagner improvvi-
 riscaldata e le finestre davano su uno splendido aranceto  samente pio piaceva pochissimo e ne era infastidito. Ma,
 e sul mare.       come  al  solito,  non  disse  nulla.  Ascoltava  il  monologo
 Il caso volle che anche Wagner e Cosima, con tutta la  del Maestro senza proferir parola. «Perché così silenzio-
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 famiglia, soggiornassero in quei giorni a Sorrento, all’ho-  so, amico mio?» chiese Wagner . Nietzsche non rispo-
 tel Victoria, a cinque minuti a piedi da villa Rubinacci.  se. Non si sarebbero rivisti più.
 Wagner  si  era  anzi  offeso  con  Malwida  perché  si  era  All’inizio  il  soggiorno  a  Sorrento  e  il  “cambiamento
 rifiutata di prendere una dépendance del Victoria, come  d’aria”, che era ritenuto fino a non molti anni fa il toc-
 pretendeva lui, preferendo una sistemazione autonoma.  casana per curare gli esaurimenti nervosi, parvero giova-
 In ogni modo la sera stessa dell’arrivo a Sorrento, Nietz-  re a Nietzsche. Fece anche, a ottobre, un bagno in mare
 sche  e  gli  altri  si  erano  recati  a  rendere  omaggio  ai  con  Rée.  Ma  poi  fu  un’altalena  di  attacchi,  di  giorni
 Wagner, i quali li coinvolsero subito nella loro girandola  passati a letto,  di  brevi intervalli di quiete e  ancora di
 di inviti, controinviti, frequentazioni, gite comuni e ca-  feroci  emicranie.  Qualsiasi  cosa  poteva  scatenare  l’ag-
 ciarone,  il  che  non  era  esattamente  ciò  di  cui  avevano  gressione del suo male, bastava, come per Proust qual-
 bisogno un malato di nervi e un tisico.  che  decennio  dopo,  il  comparire  all’orizzonte  di  una
 Rée non piacque per nulla a Cosima per «i suoi modi  nuvoletta carica di elettricità o l’avvicinarsi di un tempo-




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