Page 137 - Nietzsche - L'apolide dell'esistenza
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stata tanto generosa da perdonarmi, lo sento dal tono
cognata, perché Senger è un oggetto molto particolare
indulgente della Sua lettera, che veramente non merito. questo visino molto attraente non fosse quello di mia
Ho talmente sofferto ricordando il mio comportamento per l’amicizia di una fanciulla, la poverina non ha buon
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crudele e violento, che non Le sarò mai abbastanza ri- gusto» . Ma nemmeno le esplicite parole di Elisabeth
conoscente per questa indulgenza. Non voglio dare spie- aprirono gli occhi a Nietzsche, che in quei giorni scrive
gazioni e non sono in grado di giustificarmi. Ho solo un a Gersdorff: «Soprattutto ho incontrato un vero amico
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ultimo desiderio: se mai leggerà il mio nome o mi rive- nel signor von Senger, un buon acquisto per tutti noi» .
drà non ricordi soltanto lo sgomento che Le ho causato. Non lo avrebbe visto mai più. Infatti von Senger non
In ogni caso La prego di credere che sarei felice di ripa- rispose alla lettera in cui Nietzsche gli chiedeva ragione
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rare alla mia cattiva condotta» . della sua scomparsa da Ginevra, né a quelle successive,
La chiusa della lettera è la stessa di quella a von vagamente imploranti, né all’invio dei suoi libri. Due
Bülow: lui è stato un bambino cattivo, è giusto che sia anni dopo, ottenuto il divorzio, sposava Mathilde Trem-
punito, promette che non lo farà più. Ma, come sotto- pedach.
linea Hollingdale, in queste righe si avverte anche una Non erano passati tre giorni dal rifiuto della bella
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nota di sollievo per il rifiuto . E lo stesso accadrà anche Mathilde che Nietzsche, con tipico riflesso da “la volpe
quando Lou Salomé gli dirà il suo no definitivo e senza e l’uva”, che lui presumibilmente avrebbe chiamato
appello. Sembra quasi che Nietzsche per primo non amor fati, scrisse all’amico Gersdorff, in termini peren-
creda alle proprie proposte di matrimonio e faccia di tori: «Per amor del Cielo neanche un passo verso l’ac-
tutto, comportandosi in modo balordo, per farsele re- comodamento! Si può avere il grande successo soltanto
spingere. se si rimane fedeli a se stessi... a nessun prezzo un ma-
L’anno dopo Nietzsche scrisse a von Senger lamen- trimonio di convenienza... Su questo punto della purez-
tandosi per il suo silenzio epistolare e meravigliandosi za di carattere non vogliamo certo vacillare! Diecimila
perché, in un passaggio che aveva fatto a Ginevra, non volte meglio rimanere soli – questa è ora la mia parola
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era riuscito a mettersi in contatto con lui nonostante i d’ordine in tale questione» .
numerosi biglietti che gli aveva mandato: «Ben volentie- Un anno dopo avrebbe confidato a Malwida von
ri mi sarei rallegrato della Sua presenza e di quella della Meysenbug che si sarebbe accontentato anche di «una
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Sua consorte, che la prego di salutare cordialmente... donna presa dalla strada» pur di trovar moglie .
Come stanno le due brave ragazze la cui conoscenza Malwida, che prese molto sul serio questa sua parte di
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allora dovetti a Lei?» . Non aveva capito nulla. Eppure, prosseneta oltre che di materna protettrice del non più
come se non bastasse, anche sua sorella, molto più sca- implume Nietzsche, si affannò per anni nel tentativo di
fata, lo aveva messo sull’avviso. Quando, qualche tempo trovargli delle mogli che lungi dall’essere raccattate per
dopo il rifiuto di Mathilde, il fratello le aveva mandato la strada fossero giovani, carine e ricche. Una bella pre-
una fotografia della ragazza per averne un giudizio, Eli- tesa perché, a quell’epoca, Nietzsche era ormai un ma-
sabeth aveva risposto, livida: «Mi hai chiesto, mio caro, lato cronico, mezzo cieco e, per giunta, con le pezze al
se mi è piaciuto il ritratto?... Quando Senger raccontò, culo dato che, in prospettiva, l’abbandono dell’universi-
in modo molto fiorito, l’amicizia intima che la donna tà pareva inevitabile.
prova per lui, allora mi rese veramente felice il fatto che Nel 1877, quando per un certo periodo abitarono
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