Page 221 - Nietzsche - L'Anticristo, Crepuscolo degli idoli, Ecce Homo
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ancora in sé tutto il terribile e l'ambiguo, e solo con ciò l'uomo può essere grande...


      6.
         - Ma anche in un altro senso ho scelto la parola immoralista come mio segno distintivo,
      come segno onorifico; sono fiero di avere questa parola che mi distingue nei confronti di tutta
      l'umanità.  Nessuno  ha  ancora  sentito  sotto  di  sé  la  morale  cristiana:  per  questo  ci  voleva
      un'altezza, un'acutezza di vista, un'abissale profondità psicologica del tutto inaudita sino ad
      oggi. La morale cristiana è stata sinora la Circe di tutti i pensatori, - essi erano al suo servizio.

      - Chi prima di me è penetrato nelle caverne dalle quali sgorga il vapore venefico di questa
      specie di ideale! - la denigrazione  del  mondo!  -  Chi  ha  anche  solo  osato  supporre  che  ci
      fossero  caverne?  Chi  prima  di  me  è  stato  psicologo  tra  i  filosofi  e  non  piuttosto  il  suo
      contrario, «supremo imbroglione», «idealista»? Prima di me non c'è stata alcuna psicologia. -
      Qui essere il primo può essere una maledizione, in ogni caso è un destino: perché si disprezza
      anche per primi... Il mio pericolo è il disgusto per l'uomo...


      7.
         Sono stato compreso? - Ciò che mi divide, ciò che mi mette da parte rispetto a tutto il resto
      dell'umanità,  è  di  aver  scoperto  la  morale  cristiana.  Per  far  questo  avevo  bisogno  di  una
      parola che avesse in sé il senso di una sfida contro tutti. Non aver aperto prima gli occhi su
      questo  punto  è  secondo  me  la  massima  sozzura  che  l'umanità  abbia  sulla  coscienza,  è
      l'autoinganno divenuto istinto, la fondamentale volontà di non vedere ogni avvenimento, ogni

      causa,  ogni  realtà,  è  falsificazione  in  psychologicis  fino  al  crimine.  La  cecità  di  fronte  al
      cristianesimo è il crimine par excellence - il crimine contro la vita... I millenni, i popoli, i
      primi e gli ultimi, i filosofi e le vecchiette - tolti cinque o sei istanti nella storia, io sono il
      settimo - su questo punto sono gli uni degni degli altri. Il cristiano è stato fino ad oggi l'«essere
      morale»,  un'impareggiabile  curiosità  -  e,  in  quanto  «essere  morale»,  più  assurdo,  più

      bugiardo,  più  vanitoso,  più  sconsiderato,  più  dannoso  a  se  stesso  di  quanto  il  maggior
      dispregiatore dell'umanità avrebbe mai potuto sognare. La morale cristiana - la più maligna
      forma della volontà di mentire, la vera Circe dell'umanità: ciò che essa ha corrotto. Non  è
      l'errore  in  quanto  errore  che  mi  fa  inorridire  qui,  non  la  mancanza  millenaria  di  «buona
      volontà», di disciplina, di decoro, di coraggio nelle cose dello spirito, che si svela nella sua
      vittoria: - è l'assenza di natura, è il dato di fatto assolutamente orribile, che la contro natura
      riceve  i  massimi  onori  proprio  in  quanto  morale  e  in  quanto  legge,  imperativo  categorico,
      continua a restare sospesa sull'umanità!... Sbagliare fino a questo punto, non come singoli, non

      come popolo, ma come umanità!... Aver imparato a disprezzare gli istinti primari della vita;
      aver finto la esistenza di un'«anima», di uno «spirito», per profanare il corpo; aver insegnato a
      vedere qualche cosa di impuro nel presupposto della vita, nella sessualità; aver cercato nella
      più profonda necessità della crescita, nel severo egoismo, (- e la parola stessa è diffamatoria!)
      il principio del male; e avere visto al contrario il valore più alto nel segno tipico del declino

      e  della  contraddittorietà  degli  istinti,  cosa  dico,  il  valore  in  sè!...  nel  «disinteresse»,  nella
      perdita  di  peso,  nella  «spersonalizzazione»  e  nell'«amore  del  prossimo»  (-  malattia  del
      prossimo!)... Come! l'umanità stessa sarebbe in décadence? Lo è stata sempre? - ciò che è
      certo è che le hanno insegnato a considerare come valori più alti solo i valori di décadence.
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