Page 223 - Keplero. Una biografia scientifica
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Così nasce Strena seu De nive sexangula, Il dono ovvero Sulla
neve esagonale, un breve trattato dedicato alla forma dei fiocchi
di neve. Keplero è affascinato dall’intreccio di eterna regolarità e
infinita varietà. Osserva che, da un lato, ciascun fiocco si mostra
come un pizzo simmetrico, ogni volta diverso da qualsiasi altro
fiocco. Ma, nello stesso tempo, tutti i fiocchi presentano sei
punte, mai cinque e mai sette.
Keplero vuole principalmente individuare la causa della
forma esagonale. La sua riflessione segue una classica
impostazione aristotelica, per cui ci si chiede se le sei punte
siano da imputarsi a una causa materiale o a una necessità
formale. Per i fiocchi di neve, la causa materiale corrisponde al
fatto che la materia di cui sono fatti, per sua propria natura, non
può che solidificarsi in quella forma. Per necessità formale si
intende invece il caso in cui la forma sempre eguale sia da
imputarsi a condizioni esterne. In particolare, Keplero
immagina tre diversi tipi di necessità formali: efficiente, se la
forma è determinata da una qualche proprietà del freddo,
l’agente responsabile della congelazione della gocciolina di
vapore acqueo; formale, nel caso in cui la forma esagonale nasce
come pura esigenza estetica della natura; o finale, se la forma
esagonale persegue il raggiungimento di un qualche scopo.
Keplero è inizialmente perplesso riguardo all’idea che si possa
attribuire la forma del fiocco di neve al materiale di cui è
composto. La neve infatti è un congelamento di vapore acqueo,
che è continuo e quindi non possiede al suo interno
informazioni di forma. La causa allora dovrebbe essere imputata
a fattori esterni, come il freddo stesso.
Prima di studiare il caso specifico della neve, Keplero