Page 19 - Keplero. Una biografia scientifica
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diviene infatti per lui insopportabilmente gravoso, come
ricorderà con amarezza in età adulta. Non c’è da stupirsi perciò
se, nonostante abbia incominciato a frequentare la scuola nel
1577, tra i vari traslochi e il lavoro da bracciante, Keplero
termina il primo triennio di studi solo cinque anni più tardi. Dal
punto di vista dell’educazione scolastica, Keplero è davvero
fortunato. Innanzitutto la Riforma e la Controriforma hanno
attirato l’attenzione sull’importanza della formazione di un
buon «esercito intellettuale», in grado di difendere e diffondere
l’una o l’altra confessione religiosa. È Martin Lutero, proprio in
Germania, il primo a mostrarsi sensibile in questo senso: uno
dei cardini su cui poggia il protestantesimo è il «libero esame»,
ovvero la lettura da parte del singolo individuo delle Sacre
Scritture, non più filtrate dall’autorità ecclesiastica. Diviene
quindi necessario, e Lutero ne auspica la concreta realizzazione
in ogni Stato, un primo ciclo scolastico, gratuito e obbligatorio,
che permetta a ciascuno di leggere e comprendere la Bibbia
tradotta in lingua volgare. Sempre secondo Lutero, è poi
importante che negli studi superiori vengano introdotte materie
come latino, greco ed ebraico. In questo modo è possibile,
seppure a una cerchia più ristretta, risalire alle fonti originali
delle Scritture. Viene infine caldamente raccomandata
l’educazione musicale, perché il canto è considerato come
somma espressione dello slancio mistico. Anche la Chiesa
cattolica, scossa dal Concilio di Trento (1545-1563), individua
nell’educazione scolastica un’arma efficace nella lotta contro il
protestantesimo. Sul versante cattolico, un vero protagonista di
questa battaglia è l’Ordine dei Gesuiti che, fondato nel 1534,
caratterizza il proprio stile nell’evangelizzazione missionaria con