Page 18 - Keplero. Una biografia scientifica
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Tre muoiono in tenera età, e sopravvivono solo Heinrich,
Margarete e Christopher. Il primo, nato due anni dopo Keplero,
soffre di crisi epilettiche ed è descritto come «la croce della
madre», a causa del carattere estremamente scostante che lo fa
imbarcare in mille mestieri per poi tornare sempre a casa senza
soldi. Margarete è l’unica che ci appare come una figura dolce,
seppur troppo sottomessa al marito, severo pastore luterano; ella
riesce a restare un po’ vicina a Keplero, mentre il più giovane,
Christopher, pur avendo raggiunto una onorata posizione come
artigiano a Leonberg, rimarrà, agli occhi di Giovanni, una figura
piuttosto antipatica.
Le pagine con cui Keplero ricorda i suoi primi anni sono
quindi segnate da una vena cupa; tuttavia, fra tanti guai,
traspaiono due ricordi luminosi, entrambi legati a fenomeni
celesti. Possiamo leggere, per esempio, dello stupore che prova a
sei anni, nel 1577, quando la mamma lo porta in un «luogo alto»
per osservare meglio una cometa (lo stesso anno di cui racconta
che si fece cadere un dentino tirandoselo con un filo). Oppure di
quando, il 31 gennaio 1580, il padre gli mostra la sua prima
eclissi di Luna, e di come questa si faccia lentamente tutta rossa.
Sembra che l’animo del giovane Keplero, ancora ignaro del
proprio destino di astronomo, fosse già predisposto a
intravedere nei misteri dell’universo un modo per librarsi oltre
le meschinità e le tragedie dispensate dalla vita quotidiana.
Il sistema scolastico
In un contesto familiare piuttosto squallido, la scuola arriva per
Keplero come una benedizione. Tra i nove e gli undici anni il
lavoro nei campi, a cui era stato chiamato ancora bambino,