Page 97 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
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secondo le sue note autobiografiche, «fu di parere
che non si prohibissero l’opere di Nicolò Copernico,
ma si correggessero in lui le cose che parevano
necessarie, per che nel restante era utile, e di esso si
era servito Gregorio XIII nella correttione del
Calendario. Il che fu seguitato, e riuscì bene».
E il 28 agosto 1620, nel bel mezzo della polemica
sulle comete tra i galileiani e i gesuiti che
affronteremo tra poco, il prelato aveva
sorprendentemente inviato a Galileo un’Adulatio
perniciosa, per «la stima che ho fatta sempre della
persona di Vostra Signoria et delle virtù che
concorrono in lei», e come «picciola dimostrazione
della volontà grande che le porto».
A sua volta, «pieno di contento e d’allegrezza per
vedere in così sublime seggio un padrone tanto
esaltato», subito dopo l’elezione lo scienziato dedicò
al nuovo papa il suo nuovo libro, Il Saggiatore. E
Urbano VIII sembrò gradirlo, visto che il maestro di
camera Virginio Cesarini riportò in una lettera del
28 ottobre 1623 all’autore che il pontefice «se ’l fa
leggere a mensa».
Questione di gusti, naturalmente, visto che il
libro era una pedante e noiosa replica alla Libbra
astronomica e filosofica di Lothario Sarsi Sigensano,
a sua volta replica al Discorso delle comete di Mario
Guiducci, a sua volta replica alla Disputa
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