Page 183 - Galileo Galilei - Lettere copernicane. Sentenza e abiura
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ragione si doveva vedere e considerare, siamo venuti contro di
                te alla infrascritta diffinitiva sentenza.

                     Invocato dunque il S.mo nome di N. S.re Gesù Cristo e della
                sua  gloriosissima  Madre  sempre  Vergine  Maria;  per  questa

                nostra  diffinitiva  sentenza,  qual  sedendo  pro  tribunali,  di
                consiglio e parere de’ RR. Maestri di Sacra Teologia e Dottori
                dell’una e dell’altra legge, nostri consultori, proferimo in questi

                scritti nella causa e cause vertenti avanti di noi tra il M.co Carlo
                Sinceri, dell’una e dell’altra legge Dottore, Procuratore fiscale

                di questo S.o Off.o, per una parte, e te Galileo Galilei antedetto,
                reo qua presente, inquisito, processato e confesso come sopra,

                dall’altra;
                      Diciamo,  pronuntiamo,  sententiamo  e  dichiariamo  che  tu,

                Galileo  sudetto,  per  le  cose  dedotte  in  processo  e  da  te
                confessate  come  sopra,  ti  sei  reso  a  questo  S.  Off.o

                vehementemente  sospetto  d’heresia,  cioè  d’aver  tenuto  e
                creduto dottrina falsa e contraria alle Sacre e divine Scritture,

                ch’il sole sia centro della terra e che non si muova da oriente ad
                occidente, e che la terra si muova e non sia centro del mondo, e
                che si possa tener e difendere per probabile un’opinione dopo

                esser  stata  dichiarata  e  diffinita  per  contraria  alla  Sacra
                Scrittura; e conseguentemente sei incorso in tutte le censure e

                pene dai sacri canoni et altre constitutioni generali e particolari
                contro  simili  delinquenti  imposte  e  promulgate.  Dalle  quali

                siamo contenti sii assoluto, pur che prima, con cuor sincero e
                fede non finta, avanti di noi abiuri, maledichi e detesti li sudetti

                errori et heresie,  et qualunque  altro errore  et heresia  contraria
                alla Cattolica et Apostolica Chiesa, nel modo e forma che da noi
                ti sarà data.

                      Et  acciocché  questo  tuo  grave  e  pernicioso  errore  e
                transgressione  non  resti  del  tutto  impunito,  et  sii  più  cauto

                nell’avvenire  et  essempio  all’altri  che  si  astenghino  da  simili
                delitti, ordiniamo che per pubblico editto sia prohibito il libro

                de’ Dialoghi di Galileo Galilei.
                      Ti  condaniamo  al  carcere  formale  in  questo  S.o  Off.o  ad



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