Page 186 - Galileo Galilei - Lettere copernicane. Sentenza e abiura
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possa aver di me simile sospitione; ma se conoscerò alcun
heretico o che sia sospetto d’heresia, lo denontiarò a questo S.
Offitio, o vero all’Inquisitore o Ordinario del luogo dove mi
trovarò.
Giuro anco e prometto d’adempire et osservare intieramente
tutte le penitenze che mi sono state o mi saranno da questo S.
Off.o imposte; e contravenendo ad alcuna delle dette mie
promesse e giuramenti, il che Dio non voglia, mi sottometto a
tutte le pene e castighi che sono da’ sacri canoni et altre
constitutioni generali e particolari contro simili delinquenti
imposte e promulgate.
Così Dio m’aiuti e questi suoi santi Vangeli, che tocco con
le proprie mani.
Io Galileo Galilei sodetto ho abiurato, giurato, promesso e
mi sono obligato come sopra; et in fede del vero, di mia propria
mano ho sottoscritta la presente cedola di mia abiuratione et
recitatala di parola in parola, in Roma, nel convento della
Minerva, questo dì 22 giugno 1633.
Io, Galileo Galilei ho abiurato come di sopra, mano propria.
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