Page 103 - Storia della filosofia moderna. Da Niccolò Cusano a Galileo Galilei.
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Bernardino Telesio
Con gli insegnanti ci vuole fortuna: se uno, a scuola, becca
quelli giusti, poi nella vita si trova bene. Io, a Napoli, al liceo
Iacopo Sannazaro, sono stato fortunato sia con quello di
matematica che con quello di filosofia. I miei professori di
allora si chiamavano rispettivamente Giuseppe Signore e
Placido Valenza. Che Dio li abbia in gloria!
Bernardino Telesio (1509 - 1588), cosentino, dovette la sua
saggezza a zi’ Antonio, il fratello di suo padre. Lo zio era un
uomo di vaste letture. Lo prese come allievo e lo fece diventare
in pochissimi anni il ragazzino più colto di tutta Cosenza. Se lo
portò dietro a Milano, a Roma e a Padova, dove lo fece laureare
in fisica, matematica e medicina. Insomma, lo zio era quello che
oggi si dice un tutor. Tra l’altro, lo salvò anche da un impiccio
in cui si era andato a ficcare quando abitava a Roma. Era stato
arrestato dai lanzichenecchi e messo in carcere per truffa. Zi’
Antonio andò a parlare con un colonnello tedesco e, dicendo che
il nipote era un minorato fisico, riuscì a tirarlo fuori.
Tre erano le «cose» importanti per Telesio: il Caldo, il
Freddo e la Materia. E, almeno su questi principi, non ebbe mai
dubbi: il Caldo espandeva la Materia e il Freddo la contraeva.
Immaginava la Materia come una cosa inerte, ignara, pressoché
morta, incapace di svolgere qualsiasi attività, poi arrivavano il
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