Page 9 - I templari e il filo segreto di Hiram
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L’affanno dell’uomo per emergere da questa condizione di
bestialità, quasi un anelito verso un’evoluzione salvifica, si
esplica sostanzialmente attraverso tre “vie”.
La prima “via” è quella della metempsicosi, alla quale già si
è fatto cenno: ripetute rinascite dell’anima. E’ la “tesi della
progressiva purificazione” dalla bestialità che caratterizzò le
culture più antiche.
Si badi bene che la bestialità umana non ha nulla in comune
con “le bestie”, gli animali: è qualcosa di molto più grave, poiché
l’uomo ne sarebbe intrinsecamente contaminato. Anzi, sarà
probabilmente questa bestialità a portare all’autodistruzione
dell’uomanità. Lo stesso viaggio di Ulisse dal recinto dei
maialini di Circe all’agognata Itaca o all’immensità dell’Oceano,
nella visione dantesca, ravvisa un percorso iniziatico di
purificazione.
La seconda “via” è quella cristiana, dove il concetto di
“peccato originale” è sostanzialmente l’allegoria della
primordiale bestialità umana, del serpente insito nell’uomo.
Quella bestialità, non presente negli altri animali, che indusse
Dio a cacciarci dal Paradiso terrestre. Questa via si esplica con
l’avvento del Messia, l’Humanitatis Salvator, che con il suo
sacrificio sulla croce indicò la “via” della salvezza all’umanità
attraverso l’amore, la fede e anche le buone opere come precisato
nel libro dell’Apocalisse.
La terza “via” è quella iniziatica dell’uomo con il
lanternino: la IX carta dei Tarocchi.
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