Page 7 - I templari e il filo segreto di Hiram
P. 7

pagina n.6      420451_LAVORATO.pdf







                accorse a controllare se fosse possibile salvare, tra quelle ceneri
                fumanti, qualcosa del giovane dio divorato da quei mostri. Trovò
                il cuore palpitante!
                     A  questo  punto  una  domanda  è  lecita:  sussiste  un
                collegamento, nonostante i secoli che si frappongono, con il culto
                barocco del Sacro Cuore di Gesù?
                     Athena non si limitò a recuperare il cuore pulsante e integro
                di Dioniso, ma modellò con le ceneri dei Titani una bellissima
                statua  dove  deporlo  e  quella  statua,  appena  fu  terminata,  si
                ravvivò.
                     Un antichissimo simbolo di resurrezione, parallelo a quello
                egizio di Isi e Osiri.
                     Secondo  il  mito  orfico  il  primo  uomo  fu  generato  da  un
                impasto delle ceneri malefiche dei Titani racchiudenti il cuore di
                Dioniso: autentica fiammella divina! E proprio da questo mito, di
                origine  minoica  con  profondi  influssi  egizi,  trasse  origine  in
                Grecia il concetto di anima.
                     Orbene, essendo l’uomo un connubio tra malignità titanica e
                afflato  divino,  i  mysteria  orfici  prevedevano  la  progressiva
                elevazione  dell’uomo  verso  il  divino  tramite  varie  rinascite:  la
                metempsicosi cara a Pitagora, a Platone e a tutte le religioni più
                antiche, a cominciare dall’induismo. Una teoria cosmologica cara
                anche ad Origene, padre della Chiesa, per quanto sconfessato da
                vari Concili.
                     Secondo  gli  antichi  mysteria  orfici  la  fiammella  divina
                presente nell’uomo: il suo cuore dionisiaco, riesce a purificarlo
                consumando le ceneri titaniche attraverso le arti; principalmente
                con  l’ausilio  della  musica  e  della  poesia.  Ecco  le  arti  care  ad
                Orfeo! Il mortale che tramite la musica e la poesia era in grado di
                ammansire  le  fiere,  addolcire  l’animo  feroce  degli  uomini  e
                accostarli agli Dei. Il primo mortale a scendere negli Inferi, per
                recuperare l’amata moglie Euridice, e a tornare tra i vivi anche se
                fallì nella sua missione, poiché non è lecito ad un morto tornare a
                rivivere, anche perché una vita è dura di per sé e due sarebbero
                insostenibili!
                     Straordinaria, nella Chiesa delle origini, l’identificazione di
                Gesù  con  Orfeo,  documentata  nelle  catacombe,  a  Roma,  dei
                Santissimi  Marcellino  e  Pietro.  Forse  la  più  antica
                rappresentazione di Gesù in sembianze umane!





                                             6
   2   3   4   5   6   7   8   9   10   11   12