Page 291 - I templari e il filo segreto di Hiram
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                quel momento il Senato non sarebbe più stato libero di legiferare,
                per  la  presenza  di  milizie  in  Italia  (considerata  esclusivamente
                nell’ambito peninsulare) e nella stessa città di Roma al soldo dei
                vari  capipopolo.  In  seguito,  in  età  imperiale,  a  rendere  servi  i
                senatori  avrebbero  provveduto  i  pretoriani,  agli  ordini
                dell’imperatore di turno.
                   Senatori servi?
                   Come  non  vedere, senza  per  questo  addentrarsi in  questioni
                politiche,  nell’ultima  legge  elettorale,  il  famigerato  “porcello”,
                una grave limitazione della libertà e della legalità?
                   Un  provvedimento  legislativo  che  ha  reso  molto  più
                imperfetta  ed  effimera  la  già  imperfetta  democrazia  italiana,
                erodendo indelebilmente quella parvenza di libertà che era il voto
                di  preferenza  e,  al  tempo  stesso,  contravvenendo  la  stessa
                costituzione,  quindi  un  fattore  di  illegalità,  giacché  la
                costituzione tende ad attribuire all’elettore la massima libertà di
                scelta possibile. Il senatore e il deputato non più homo, poiché
                sarebbe esagerato definirlo vir anche in un contesto normale, ma
                svilito al rango di servo alla mercé elle segreterie dei partiti, alle
                quali deve la sua stessa esistenza politica.

                   Ineluttabilmente  la  legalità  si  esplica  nella  legge  e  nella
                giustizia.
                   Nell’ottavo Arcano Maggiore la giustizia sta assisa in trono,
                simbolo di maestà, con la spada nella mano destra, allegoria di
                rigore, e tiene la bilancia nella mano sinistra, simbolo di equità
                con un significato chiaro, ineludibile: tutti devono essere uguali
                davanti alla legge.
                   Forse la prima virtù, pertinente all’apprendista, è la giustizia:
                più  precisamente  nell’anelito  alla  giustizia  e  nel  “senso  della
                legge”  insito  nell’anelito  alla  giustizia,  che  deve  assurgere  a
                prima legge morale.
                   Senza giustizia non c’è civiltà, la stessa convivenza civile è
                compromessa.
                   Si consideri che “il libro antichissimo degli Arcani Maggiori”
                inizia con il “magus” Ermete Trismegisto intento a consegnare le
                leggi  al  popolo  più  antico:  quello  egiziano,  decretandone
                l’avanzamento  civile.  Immagine  mirabile  espressa  nell’intarsio
                pavimentale  del  duomo  di  Siena,  posto  proprio  sulla  sogni
                dell’ingresso.



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