Page 129 - Maschere_Motta
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Pierrot




                                                               M            aschera francese dalle caratteristiche molto

                                                                            singo lari, originata sullo scorcio del secolo
                                                               M XVII dalla trasformazione del personaggio di
                                                               Pedrolino.
                                                                 Oggi siamo abituati a concepirne il carattere in termini
                                                               sostanzialmente  romantici, ma in effetti il tipo  non si
                                                               discostava granché dal modulo che distingueva il servo della
                                                               Commedia dell’Arte, anche se in confronto ad essa appare
                                                               non volgare ma ingenuo, franco, addirittura moralista.
                                                                 Famoso nella Comédie Italienne e dopo la soppressione
                                                               di questa alla Foire e presso  la Nouvelle Troupe Italienne,
                                                               il personaggio subì una radicale trasformazione in senso
                                                               pantomimico  quando  passò  al  Théâtre  des  Funambules,
                                                               dove Jean Gaspard Debureau, che era un mimo puro, ne fece
                                                               una creazione del tutto singolare.
                                                                 L’attore che recitava senza maschera, traeva dalla
                                                               mobilità del viso gli effetti maggiori, conseguendo una sorta
                                                               di spiritualizzazione, da altri successivamente abbassata al
                                                               livello di pastoie sentimentalistiche. Che, bisogna dire, non
                                                               esistono neanche nella canzone Au claire de la lune, che rese
                                                               Pierrot famoso nel secolo XVIII.
                                                                 Dall’antico carattere del Pagliaccio, frequente nelle recite
                                                               a soggetto che i comici italiani, abilissimi improvvisatori,
                                                               importarono in Francia, nacque nel teatro parigino dei
                                                               Funamboli, ai primi dell’800, il tipo del moderno Pierrot.
                                                               Ai Funamboli si erano dati in un pri mo tempo spettacoli di
                                                               cani ammaestrati e di danza sul filo, intercalati da qualche
                                                               pantomima: fu verso il 1830 che, soprattutto per merito
                                                               dell’abilissimo comico De bureau, il teatro si specializzò
                                                               nella rappresentazione di pantomime e vaudevilles, al
                                                               centro delle quali figurava il pagliaccio, talvolta buono e
                                                               perfino generoso più per insofferenza che per indole, altra

                                                                                                               119
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