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27 - Scienza e sviluppo economico nella seconda metà del XX secolo


        LE MALATTIE DEL XX SECOLO
        Le trasformazioni socio-economiche dei  Nuove malattie sono inoltre comparse
        paesi industrializzati nel corso del XX se-  nel mondo industrializzato, come diretta
        colo hanno radicalmente mutato il qua-  conseguenza dell’inquinamento (aller-
        dro delle malattie. Molte di esse (come  gie e tumori). Un caso clamoroso – an-
        cole ra e  difterite) sono scomparse o  che per i suoi risvolti sulla psicologia so-
        hanno ridotto al minimo i propri effetti  ciale e sul costume  – è rappresen tato
        negativi. Se nell’Italia della fine del XIX  dalla Sindrome Immuno-Deficitaria Ac-
        secolo le principali cause di morte era-  quisita, o AIDS, diagnosticata per la pri-
        no legate alle malattie gastroenteriche  ma volta nel 1981. Di natura virale, es-
        (oltre 300 morti l’anno ogni 100 000  sa può essere contratta per via sessua-
        abitan ti), alla bronchite (250), alla pol-  le o attraverso il contatto con il sangue
        monite (230), alla  tubercolosi (200)  di un ammalato, e ha colpito particolar -
                                              Titolo concesso in licenza a tonia locarico, 84762, ordine Istituto Geografico De Agostini 824316.
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        ecc., nell’Italia di cento anni dopo pre-  mente i Paesi extraeuropei; negli ultimi
        valgono invece le malattie del sistema  anni, si è molto diffusa anche nel mon-
        cardio circolatorio (oltre 400) e i tumo-  do occidentale. Gli scienziati sono al la-
        ri (circa 240).               voro per trovare una cura efficace.
      te. A Cernobyl (Ucraina), il 26 aprile 1986 un’avaria al reattore
      della centrale nucleare pro vocò la fuoriuscita nell’atmosfera di L’incidente
      una nube radioattiva: una vasta area circostante fu contamina- di Cernobyl
      ta (le vittime furono 65) e buona parte dell’Europa risentì de-
      gli effetti del disastro. Tale incidente ha indotto le classi diri-
      genti dei Paesi più industrializzati a prendere in considerazio-
      ne il problema della salvaguardia dell’ambiente terrestre. Non Ecologia
      solo le centrali nucleari, ma anche la normale attività industria-
      le rischiano infatti di provo care danni irreparabili. L’industria-
      lizzazione ha dunque mostrato il proprio duplice volto: da un L’industrializzazione
      lato produce beni ormai indispensabili per l’umanità, dall’altro produce
      genera il problema dell’inquinamento, ovvero dell’accumu- inquinamento
      larsi nell’am biente di sostanze di scarto (solide, liquide e gas-
      sose) dei processi produttivi.
      Il vertice mondiale di Rio de Janeiro, svoltosi nel 1992, ha rap- Il vertice
      presentato una importante occasione per rendere più efficace di Rio de Janeiro
      la lotta contro i fattori inquinanti, responsabili del rischio di col-
      lasso degli ecosistemi. L’obiettivo del risanamento ambientale
      del pianeta è stato inserito all’interno di un più vasto progetto,
      noto come “Agenda 21”, che stabilisce una strettissima inter-
      relazione tra più fattori, tra cui il controllo dell’inquinamento Fattori concomitanti
      atmosferico e della crescita demografica, nonché lo sviluppo
      di una economia sostenibile, attribuendo loro un ruolo di pri-
      mo piano nella generale lotta contro il dissesto ambientale.
      Il problema dell’emissione dei gas, da alcuni studiosi ritenuti
      responsabili di significative variazioni climatiche (effetto serra, Effetto serra
      riscaldamento del pianeta), è considerato quello di maggiore
      importanza per il futuro del pianeta.
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